CATANIA – Prima un agente di Polizia penitenziaria finito in ospedale dopo aver riportato la frattura di un braccio nel tentativo di separare due detenuti “che si stavano prendendo a pugni e testate”. Poi, l’incendio di due celle che ha spedito altri tre agenti poliziotti in pronto soccorso per via dei fumi sprigionati dalla combustione: rogo appiccato da due stranieri provenienti dal Cesare Beccaria di Milano.
La denuncia della Uilpa
Dal carcere minorile Bicocca arriva la “conferma dell’altissima tensione che si registra nella struttura catanese”. A riferirlo è Gioacchino Veneziano della Uilpa.
Che aggiunge: “La realtà è che le carceri minorili oggi pullulano di detenuti maggiorenni, quindi non idonee a consentire un ipotetico percorso rieducativo e di sicurezza, e non saranno gli spostamenti di detenuti dal nord al sud a migliorare la situazione che viene scaricata solo sulla pelle della polizia penitenziaria, giornalmente aggredita e ferita”.
Protesta a Termini Imerese
Intanto, protesta pacifica dentro al carcere di Termini Imerese (Palermo). Una decina di detenuti da ieri pomeriggio non è rientrata nelle celle ed è rimasta nei corridoi per tutta la notte. La protesta pare sia da collegare ad alcuni provvedimenti disciplinari adottati dalla direzione del carcere nei confronti di alcuni detenuti.
“Mancano protocolli per gestire queste situazioni – prosegue Gioacchino Veneziano segretario della Uilpa Sicilia – su questo ci dovrebbero essere delle direttive chiare. Se usiamo la forza veniamo denunciati per tortura. Servono regole precise altrimenti si rischia che queste proteste di possano allargare a macchia in tutti i penitenziari”.
