Catania, la furia dell'alluvione: lacrime, paura e danni - Live Sicilia

Catania, la furia dell’alluvione: lacrime, paura e danni

La cronaca della catastrofe.
L'ALLERTA METEO
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CATANIA – Urla, paura, terrore. Via Etnea a Gravina di Catania è diventata la tomba per un 53enne finito sotto la macchina. Travolto da un fiume in piena. L’alluvione fa un’altra vittima. Altre lacrime, dopo la tragedia della coppia di Scordia. Mentre gli uomini del soccorso alpino cercano il corpo di Angela tra i campi devastati dal maltempo, la catastrofe si è spostata a Catania. Nessuna zona è rimasta incolume. Dal centro a Nesima. Un’ondata di acqua ha sommerso la città dell’elefante totalmente indifesa davanti alla furia dell’alluvione. 

Piazze trasformate in laghi, cascate tra le viuzze della movida, garage diventati piscine. Allagate le botteghe, i negozi, le atelier al primo piano dei palazzi barocchi di via Etnea. E i danni sono ingenti. I commercianti gridano: “È una catastrofe”.

Al Tribunale di Catania piove dal soffitto, la pioggia è arrivata sui fascicoli giudiziari e sui computer dei cancellieri. Nelle aule giudiziarie mentre si celebrano le udienze si sente il ticchettio delle gocce che riempiono i secchi rossi. Piccole pozzanghere si sono formate nel magnifico atrio del palazzo di giustizia di Piazza Verga. Domani non ci saranno processi. Altri rinvii, dopo il blocco del covid.

Anche a Misterbianco la misura è colma. L’acqua si è riversata negli scantinati, nei magazzini, nei grossi market cinesi della zona commerciale. Tante le vetture in panne. Alcuni hanno atteso ore i soccorsi: vigili del fuoco, uomini della protezione civile, carabinieri, poliziotti, finanzieri. Ma anche volontari. Le emergenze e le richieste però sono così tanti che ancora a tarda sera gli interventi in coda sono una moltitudine. In dieci minuti, nel pomeriggio, si è passati da poche decine di richieste a Catania a quasi centocinquanta. 

Il Simeto ha straripato e le onde hanno portato con sé ogni cosa incontravano nel loro cammino. Molti gli automobilisti rimasti intrappolati nelle proprie vetture circondati da una vera e propria marea. In contrada Jungetto, dove sorge il Maas, l’alluvione ha trasformato la zona in una palude. Domani il Mercato resterà chiuso.

Poche volte è successo che la tangenziale fosse letteralmente annegata. Eppure oggi è accaduto. Una giornata apocalittica. La conta dei danni è un bollettino da guerra. E Medicane deve ancora arrivare. 

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