CATANIA – Qualcosa è cambiato… Attenzione però, Rigoli non sarà sicuramente quel Melvin scrittore nevrotico, igienista, misantropo e via dicendo come era Nicholson nel medesimo film, ma sicuramente studia e prova a dare seguito ad un altro straordinario capitolo del libro presente scritto dal Catania nelle ultime 12 gornate. Il Catania c’è e mette pressione alle grandi della Lega Pro nonostante i sette punti di penalità. Per carità si guarda solo al prossimo obiettivo firmato Siracusa, ma la scalata etnea fa parlare di se. Dopo il colpo gobbo di Cosenza e l’affermazione di continuità contro il Monopoli si guarda al derby, pesante e da battaglia, tutta Siracusa attende questa gara da 24 anni. Rigoli conosce e fiuta il pericolo ma nello stesso tempo non dovrà limitare la sua macchina lanciata. Tre le vittorie consecutive per il Catania, una sola sconfitta nelle ultime 12 giornate con la nuova consapevolezza di aver finalmente trovato anche la quadra in spettacolo e gioco.
Il Catania ha cambiato marcia. La classifica adesso sorride, l’ottava posizione rappresenta molto ed i numeri, poi, sono utili per dare un’ulteriore lettura al momento positivo etneo. Numeri come i gol segnati: erano stati solamente 5 nelle prime sette gare del Catania, mentre oggi l’attacco rossazzurro consegna imprevedibilità ma soprattutto gol ben 18 nelle ultime 9 giornate di campionato. Un vero e proprio diesel potremo definire la band di Rigoli, che ha inserito anche la sesta marcia, con sei vittorie consecutive al Massimino, che pone Biagianti e compagni come squadra con il miglior rendimento interno con 22 punti conquistati in 9 partite.
Altro numero? Il 23 che smorfia vuole rappresenti la fortuna, ma quella che aiuta gli audaci: 23 sono i punti conquistati nelle ultime dieci di campionato, una media di 2.3 punti a partita. Nessuno, anche in questo caso ha fatto meglio e il Siracusa stesso tiene testa ma con 18 punti. Momento felice, numeri alla mano, ma momento che esalta anche i singoli, determinanti nella crescita del gruppo etneo. Russotto con tre assist e un gol nell’ultima sfida mette l’accento sul suo magic moment mgari provando a disfare quella valigia che sembrava chiusa pronta per lasciare Catania a gennaio. Tutto impreziosito anche dall’effetto Mazzarani, gicoatore pazzesco, sarto nel cucire mediana e attacco, lucido stoccatore e autore di quattro reti nelle ultime 9 giornate. Insomma un valore aggiunto consegnato da Lo Monaco e Argurio straordinari nel portare a Catania, a basso costo, un profilo come quello di Mazzarani.
Se parliamo di singoli, Siracusa-Catania sarà anche la gara degli incroci, dei sentimenti, dell’appartenenza. Sfida tra capitani, coraggiosi, baluardi indistruttibili delle due squadre con uno Baiocco, appeso al filo dei sentimenti. Un duello vero e proprio: quel Baiocco che fu Capitano degli stessi colori rossazzurri e che coccolava quel ragazzotto Marcuccio timido che cresceva ammirando proprio il mitico Davide. È tornato in gruppo il capitano etneo, ma la sua presenza non è ancora certa, Rigoli riflette, ma tutti vorrebbero la grande sfida, la contesa per di più nella stessa porzione di campo a limitare l’uno le corsie dell’altro. La gara del valore e della consapevolezza donata certamente dalla spinta dei due simboli assoluti Baiocco e Biagianti. Sentimenti che rimbalzano, si intersecano, vivono insomma, come se nulla fosse cambiato come se il tempo si fosse fermato. Ed invece domani saranno uno contro l’altro stavolta con due maglie diverse, stavolta con fasce da capitano invertite, ma fieri. Chiunque ami il calcio, quello vero, fatto di passione ed orgoglio, non può che sperare che questa “sfida nella sfida” abbia luogo. Perché Baiocco contro Biagianti sarà una “battaglia calcistica” solo per 90′, alla ricerca del risultato prima degli abbracci.
E se parliamo di sfide, a Siracusa non sarà una gara come le altre e questo il Catania lo sa. Ma l’obiettivo per Rigoli è quello di dare continuità al magic moment nonostante pressioni del De Simone e precedenti. Tanto equilibrio nei 19 precedenti tra le due squadre, ma attenzione al Siracusa che non porta a casa un derby dal 1953, 3-1. Il bilancio sorride infatti al Catania con 5 vittorie in terra aretusea, ultima datata 1991/92. Ultimo confronto quello firmato Coppa Italia del 13 agosto dove a Paolucci rispose Catania per l’1-1 finale.
Le scelte? Rigoli riflette sul ruolo di prima punta: Barisic da falsa prima punta piace per movimenti, senso tattico, fisicità e imprevedibilità, ma il Paolucci rabbioso nei pochi minuti della gara contro il Monopoli fa ritornare vecchi pensieri al tecnico etneo. Sicuramente il 4-3-3 vedrà ancora Mazzarani e Russotto come esterni a supporto della punta. L’altro dubbio è legato al capitano Biagianti, rientrato in gruppo e a disposizione. La mediana rimarrà con lo stesso assetto, sempre a tre, poi si deciderà tra Biagianti o Scoppa perché difficilmente Bucolo e Fornito per ragioni tattiche e di dinamismo verranno toccati. Se dovesse giocare Scoppa stesso centrocampo visto nelle ultime due uscite che per di più ha fatto bene, mentre con il ritorno di Biagianti, Bucolo tornerebbe a fare il metodista davanti alla difesa rompendo magari le scatole ad Emanuele Catania. In difesa invece potrebbe esserci il ritorno di Di Cecco da terzino a destra mentre a sinistra la spinta di Djrdjevic diventa fondamentale a Bergamelli e Gil il compito di arginare il muro davanti a Pisseri.
Tutto pronto, insomma, per il derby, il Catania è chiamato alla battaglia sportiva per una gara che tutta la città di Siracusa aspetta, ma che potrebbe ancora regalare ai rossazzurri un Film quasi perfetto, soprattutto intelligente, imprevedibile, vitale, da cui esce un magnifico Catania con un Nicholson-Rigoli,da oscar, pronto a confermare che “Qualcosa E’ cambiato”.