Le associazioni chiedono azioni contro la violenza sulle donne

Catania, le associazioni chiedono azioni contro la violenza sulle donne

L'appello al prefetto

CATANIA – “Dopo i gravi fatti che hanno visto lo stupro di una minorenne nel febbraio scorso nei bagni pubblici della Villa Bellini in un orario pomeridiano, ancora una volta a Catania si verifica un fatto gravissimo sempre in una zona del centro della città. Anche se i due stupratori sono già stati assicurati alla giustizia, esprimiamo la nostra rabbia per una città che continua a non essere sicura, fatto che abbiamo denunciato più volte, a partire dall’incontro in Prefettura, a seguito dei fatti della Villa Bellini”.

Lo affermano in una nota in merito alla violenza sessuale consumata a Catania ai danni di una donna dominicana le donne del Coordinamento Donne Cgil Catania, La Città Felice, La Ragnatela, Udi 
Catania , Femministorie, Casablanca Le Siciliane, Fare Stormo – Il Cerchio delle Donne “.

“Non è possibile che in questa città le donne non possano essere libere di circolazione di notte e neanche di giorno senza rischiare la propria incolumità”. Nella nota le associazioni chiedono al Prefetto di pervenire al più presto possibile, così come già preannunciato, alla consegna di un protocollo d’intesa con il mondo dell’associazionismo, prevedendo la costituzione di un tavolo dedicato al tema del contrasto alla violenza sulle donne della città e della provincia”.

Si stringono inoltre “con affetto ed in solidarietà” alla vittima e chiedono alle istituzioni “che venga fatta prevenzione attraverso un servizio di sicurezza nelle strade che garantista cittadine e cittadini”.

“Non possiamo non affermare – dice la note – che intanto sia necessaria una condizione di protezione e di sicurezza della città, dove ancora oggi il tema della visione di una città anche a misura di donna non è trattato”.

Nella nota ci si chiede se la vittima “verrà aiutata a riprendersi come si dovrebbe e quali servizi offre la città per intervenire in modo tempestivo?”, ponendo il tema del depauperamento dei consultori, il cui ruolo è ormai principalmente ambulatoriale”.


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