Lombardo dà i compiti per casa e lancia un messaggio a Trantino

Catania, Lombardo dà i compiti per casa e lancia un messaggio a Trantino

Il monito su pedonalizzazioni e parcheggi. E Pua

CATANIA – Un’assemblea convocata non soltanto per spiegare alla base quali sono le clausole del patto federativo Lega-Mpa. Ma per dettare la linea e assegnare i compiti per casa. Raffaele Lombardo, che nella mattinata di ieri ha riunito in assemblea la colomba bianca catanese, è un fiume in piena. Il dossier dell’alleanza con il partito di Matteo Salvini – eccetto qualche eccezione – è stato accolto dalla base senza particolari riserve. A differenza del 2006, c’è infatti l’obiettivo del Ponte sullo Stretto a unire le due sponde dell’appena partorito polo federalista. 

“La coerenza siamo noi”

E non è solo una questione di contenuti convergenti, ma di metodo. “La coerenza siamo noi”, dice con orgoglio a LiveSicilia Filippo Privitera, già sindaco a Camporotondo etneo. “E coerentemente, noi, restiamo sui temi di sempre: dal Ponte alla perequazione tra Nord e Sud. Se su questi temi – aggiunge – oggi ritroviamo un partito nazionale che ieri la pensava diversamente, vuol dire che c’è un’opportunità anche per incidere su temi delicati quali l’autonomia differenziata”.

Metodo, dunque, e operatività. Come detto: Lombardo ha assegnato i compiti per casa. E lo ha fatto non da segretario del partito, ma da “fondatore del Movimento per l’Autonomia”: così sì è definito aprendo i lavori. “Un titolo che non potrà mai essere messo ai voti da nessuno congresso”, ha aggiunto. Sono i consiglieri di Palazzo degli Elefanti a essere chiamati all’incarico più importante: recapitare al sindaco Enrico Trantino un messaggio che suona più o meno così: ascoltaci e ascolta la città.

Piazza Mazzini e Pua

Lombardo ha concluso l’intervento di oltre un’ora parlando, infatti, della pedonalizzazione di piazza Mazzini e dei progetti per la mobilità di via Corridoni e via Pacini. “Senza parcheggi rischiamo di mettere il commercio in ginocchio”, ha detto. E non finisce lì. Il leader autonomista ha parlato dei parcheggi interni alla città e del rilancio delle aree di scambio poste nell’anello metroplitano. Ma anche di trasporti e della ferita sempre aperta di corso dei Martiri. E del Pua, il mega piano – rimasto fermo al palo – che dovrebbe ridisegnare l’area del viale Kennedy (la plaja catanese): “Se ci sono aspetti da rivedere, lo si faccia…” 

Lombardo dà i compiti per casa

E intanto, Sebastiano Anastasi, presidente del consiglio comunale di Catania, strabuzzava gli occhi e prendeva appunti. “Trantino è una persona stimata e intelligente: è davvero un buon sindaco” ha chiarito Lombardo a scanso di equivoci. “Una figura che conferisce prestigio alla città”, ha detto ancora. La palla passa ora ai consiglieri di Palazzo degli Elefanti. Che dovranno – come ha chiesto il leader – agire per dare seguito al motto di uno dei due cartelli elettorali storici degli autonomisti catanesi: “Lavorate per fare grande Catania!”.

Al sindaco tocca, dunque, aspettare che qualcuno possa recapitargli il messaggio lanciato dal fondatore della colomba bianca. Solo allora si capirà se è un ramoscello d’ulivo o altro.  


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