CATANIA – Città a lutto, è morta Laura Salafia. Si è spenta a 47 anni, 13 anni dopo quel maledetto primo di luglio del 2010, quando fu colpita da un colpo di pistola esploso da Andrea Rizzotti.
Quel tragico giorno per Laura Salafia
Laura stava andando all’università, per sostenere un esame, ma nei pressi di piazza Dante due uomini litigavano. Uno di loro era un pregiudicato e insultava Andrea Rizzotti, un ex impiegato del Comune. Quest’ultimo impugnava una pistola e sparava, colpendo la studentessa alla nuca. Da quel giorno Laura resterà paralizzata. Rizzotti veniva incastrato da una testimonianza e arrestato dopo due giorni.
La malattia e la speranza
Laura non ha mai smesso di lottare. La sua vita è cambiata in pochi attimi, è riuscita a laurearsi, ha incontrato il Santo Padre e non ha perso la speranza di poter continuare a vivere, nonostante quel tragico giorno. Nel 2021 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ha insignita del titolo di Cavaliera al merito.
“Laura è stata un esempio per tutti noi – ha detto il rettore dell’università di Catania Francesco Priolo – con la sua forza ha dimostrato che gli obiettivi si possono raggiungere. Nonostante la sofferenza, la fatica e le difficoltà Laura ha amato la vita e tutte le persone che le sono state vicine, compresa la nostra comunità accademica”.
Il sindaco e la giunta
Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, gli assessori della giunta e tutta l’Amministrazione Comunale di Catania esprimono unanime cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia e dei tanti amici, per la scomparsa di Laura Salafia, che il primo luglio del 2010, venne colpita gravemente da un proiettile sparato in piazza Dante mentre usciva dall’Università.
“Per tredici anni – ha detto Trantino – la sua sofferenza ha interrogato le nostre coscienze di cittadini su un atto di violenza che ha colpito una ragazza innocente, ingiustamente vittima di una cinica sorte. Faremo in modo di ricordarla in modo perenne con l’intitolazione di un luogo evocativo della Città di Catania, affinché il suo modello di donna di cultura, esemplare e coraggiosa, che ha mostrato insuperabile attaccamento alla vita, nella gioia e nel dolore, rimanga un esempio anche per le future generazioni”.