Aveva solo 17 anni. Tanti sogni da realizzare. Una vita interrotta all’improvviso. In poche ore. Una notte maledetta. Sergio Salvatore Di Bella è morto all’improvviso in una sala operatoria il 14 marzo scorso. Diserzione aortica. Due parole che hanno segnato per sempre il destino di una famiglia. Mamma e papà sono convinti che il loro campione – appassionato di calcio e tifoso del Milan – potesse essere salvato. E che ci siano state delle negligenze nell’assistenza al Pronto Soccorso del Policlinico di Catania. Ora sarà la Procura di Catania a fare chiarezza. Capire se ci sono responsabilità.
Nella denuncia ai carabinieri di Nesima è messo nero su bianco il film che porta al tragico epilogo. Erano le 21 del 13 marzo quando il giovane si è sentito male. Un malore, la corsa in ambulanza, la visita al Pronto Soccorso del Policlinico. A Sergio è stata diagnosticata una colica renale sinistra. All’una di notte lo hanno dimesso con la terapia farmacologica. Ma dopo tre ore, il 17enne è svenuto. I genitori lo hanno preso di peso e lo hanno portato nuovamente al presidio d’emergenza di via Santa Sofia. Ma era troppo tardi: è deceduto nella sala operatoria di cardiochirurgia vascolare. “Nella prima visita medica eseguita mio figlio nonostante accusasse una paralisi alla gamba sinistra non hanno fatto alcuna Tac o esami specifici”, denuncia la mamma ai Carabinieri. La perdita di un figlio è un dolore soffocante. Un’emorragia dilaniante e irrefrenabile. I due genitori ora cercano verità e giustizia. Nulla potrà portare indietro Sergio, ma vogliono andare fino in fondo a questa drammatica storia.
L’inchiesta della Procura è stata avviata. Questa mattina la pm Agata Consoli ha conferito l’incarico ai consulenti per effettuare l’autopsia: sono il medico legale Andrea Palmeri e il cardiochiururgo Enrico Reginato. L’esame autoptico sarà eseguito oggi pomeriggio all’obitorio del Policlinico. È indagato, come atto dovuto per compiere l’accertamento irripetibile, il medico che era di turno al Pronto Soccorso. I familiari, assistiti dall’avvocato Walter Rapisarda, hanno nominato come consulente di parte, il medico legale Lucio Di Mauro e il cardiochirurgo Giuseppe Gula. Nessun commento da parte dei vertici dell’azienda ospedaliera, che si affida al lavoro della magistratura con la massima serenità.