CATANIA – “I bilanci degli alberghi sono in rosso”. Nico Torrisi, appena rieletto presidente regionale di Federalberghi, non ha peli sulla lingua e il suo consuntivo di fine anno va oltre i numeri, i dati e le percentuali. Se è vero che nel 2014 c’è stato un leggero incremento, è importante anche dire che “il livello medio di presenze resta fallimentare”.
Il tempo appare scaduto dunque, l’inversione di rotta è necessaria affinche la provincia etnea inizi a parlare la lingua del turista. Il giudizio di Nico Torrisi non lascia spazi al misunderstanding: “Catania ancora non è una città turistica in senso stretto. C’è ancora molto da fare per migliorare la sua capacità attrattiva, il suo appeal. E per fare questo serve – afferma Torrisi – deve essere migliorata la qualità della vita affinche diventi una città più appetibile per gli stessi residenti”. Nico Torrisi crede in Bianco e nella sua politica. “Noi abbiamo dato fiducia a questo sindaco – afferma – ma adesso ci aspettiamo azioni concrete per il rilancio del turismo”.
Per trasformare Catania in una vera città turistica bisogna investire nella “destination reputation”, cioè la credibilità di una destinazione. Catania, in questo senso, non registra ampi consensi. E dal presidente di Federalberghi arrivano sollecitazioni alle istituzioni su diversi fronti: incentivare la cultura, investire sui grandi eventi, destinare al meglio le risorse provenienti dalla tassa di soggiorno e avere un’offerta turistica che “segua i confini dell’area metropolitana e non del singolo comune”.
Per Torrisi il rilancio del turismo parte da azioni che diano impulso alla cultura. “Saremo vicini al sindaco – afferma – in tutte le azioni che rilanceranno la cultura, partendo dal ridare dignità ai teatri, e non solo al Bellini e Stabile. Auspichiamo la realizzazione di una rete museale e soprattutto che tutto il sistema venga messo in rete”.
Investire sui grandi eventi. “Noi confidiamo che le risorse provenienti dalla tassa di soggiorno – continua – non siano utilizzate unicamente per le festività agatine ma anche in altri grandi eventi fonte di attrattività turistica”. Torrisi getta uno sguardo al passato: le Universiadi e i Mondiali sono due esempi di cosa vuol dire investire nei grandi eventi. “Sono gli eventi sportivi – aggiunge il presidente di Federalberghi – che potrebbero fare la differenza”. Le manifestazioni sportive, infatti, resistono alla crisi e attraggono capitali, investimenti e grandi numeri. Per creare flussi turistici è importante anche avviare una politica tariffaria seria per l’aeroporto.
Torrisi torna a parlare della tassa di soggiorno e punta il dito ancora una volta all’amministrazione Drago di Aci Castello per la stangata del 150%. “E’ una scelta scriteriata”- è il commento lapidario.
Tolleranza zero all’abusivismo è quello che chiede Nico Torrisi a tutte le istituzioni. “A Catania e alla Sicilia in generale – spiega – proliferano le strutture abusive. Servono controlli mirati per stanare gli abusivi e soprattutto regole chiare. Non bisogna essere Sherlock Holmes per trovare gli alberghi abusivi, basta andare in qualsiasi portale per prenotare un pernottamento”. Per Federalberghi l’abusivismo alberghiero “crea danni enormi e concorrenza sleale a chi con sacrifici cerca di restare sul mercato rispettando le regole e operando nella legalità”.
Il presidente degli albergatori, infine, dice la sua sull’ipotesi avanzata da alcuni vertici del mondo giudiziario etneo di trasformare le stanze dell’hotel di piazza Verga in aule di tribunale. “Pensare all’Excelsior di Catania come una possibile sede di uffici giudiziari mette una tristezza infinita” – è il commento di Torrisi.
