CATANIA – Sul nuovo piano regolatore del Porto, ancora in corso di redazione, la Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) ha qualcosa da ridire. Giuseppe Rannisi, delegato per il territorio etneo, ha infatti inviato a Francesco Di Sarcina dell’Autorità Portuale una serie di “osservazioni e proposte”.
Le osservazioni
Si tratta, ancora, soltanto di spunti partoriti sulla scorta di quanto presentato il 20 marzo scorso in Consiglio comunale e delle recenti anticipazioni affiorate sulla stampa locale. Si sa che il porto si allargherà, a nord, in corrispondenza della scogliera Larmisi (il Caitu) e, a sud, in corrispondenza della foce del corso d’acqua Acquicella.
Le richieste della Lipu in merito all’allargamento meridionale è che “non si riduca ulteriormente – scrive Rannisi – il tratto costiero di foce del fiume Acquicella e le dune sopravvissute e un eventuale ampliamento del porto verso sud, se necessario, si sviluppi interamente a mare, prolungando e ampliando verso est il molo sud; tipologia di soluzione che peraltro si sta adottando per le Saline Mulinello di Augusta”.
Le proposte
In merito alla parte settentrionale, chiedono “tutelate le lave e l’ecosistema marino presenti nella parte nord evitando di toccare/incidere sulla scogliera di Larmisi, sopravvissuta ai lavori delle ferrovie”.
In generale, si propone di “razionalizzare le attuali aree del Porto di Catania alla luce del trasferimento delle attività commerciali ad Augusta”. E ancora, di adottare il principio di “Consumo di suolo zero”.
In ultimo, Rannisi chiede che “venga redatta preliminarmente la Valutazione Ambientale Strategica (Vas)” affinché si possano “correttamente individuare i valori del territorio che si intenderebbe trasformare”.