CATANIA – Arriva la sentenza d’appello del troncone ordinario della maxi inchiesta Overtrade che è scattata prima dell’inizio della pandemia nel 2020. I carabinieri e la Dda di Catania disarcionarono gli affari criminali creati attorno alla figura di Salvatore Mazzaglia, detto Nino ‘u calcagno, boss di Cosa nostra di Mascalucia. La maggior parte delle posizioni sono state affrontate con il rito alternativo del giudizio abbreviato.
Gli imputati delle contestazioni di droga, soprattutto, hanno affrontato il processo ordinario. La Corte d’Appello ha ribaltato alcuni verdetti e molte pene sono state riformate a seguito di accordo tra le parti. Sebastiano Lombardo, difeso dall’avvocato Salvatore Leotta, è stato assolto “perché il fatto non sussiste” e Giuseppe Vitale, difeso da Giuseppe Strano, assolto invece “per non averlo commesso”. Rideterminate il resto delle pene infilate in primo grado: Alfio Rieda condannato a 1 anno, 4 mesi e 4 mila euro (riconosciute le attenuanti generiche), Salvatore Nicotra, 1 anno, 6 mesi e 4 mila euro (riconosciute le attenuanti generiche), Gaetano Di Bella 3 anni e 3500 euro di multa, Massimo Calafiore 6 anni e 30 mila euro di multa (riconosciute generiche equivalenti alla recidiva), Antonio Rapisarda 1 anno e 3 mila euro di multa (continuazione con altra sentenza).