CATANIA – Potrebbe esserci anche l’assenza dei requisiti alla base del ritardo per la nomina dei nuovi vertici delle Società Partecipate. L’atteso spoil system che i partiti che governano la città attendono ormai da tempo tarda ad arrivare, nonostante l’assessore al ramo, Giuseppe Marletta abbia di recente detto proprio a LiveSicilia che i tempi erano maturi.
Il Carroccio
E invece ancora tutto tace. Anche perché, come detto, i nomi sul piatto avanzati da qualcuno potrebbero non corrispondere a quel che prevede il regolamento, alla luce della Madia, tanto che in occasione di una riunione di commissione sulle partecipate, dal Carroccio hanno addirittura avanzato la proposta di modificarlo, tagliando così la testa al toro.
Insomma, l’attesa potrebbe durare ancora, nonostante il pressing delle formazioni politiche di maggioranza per ottenere gli ambiti posti. Quasi tutti gli esponenti della squadra di governo, infatti, sembra avanzino pretese.
Gli autonomisti
A cominciare dal Movimento per l’autonomia. Non è un segreto che gli autonomisti chiedano da tempo una partecipata, “nel rispetto degli accordi elettorali”, ribadiscono nelle stanze del Mpa. Che sembrerebbe puntare non più sulla Sidra, azienda che avrebbe perso di interesse con l’avvento di Sie, ma sull’Amts. Il nome avanzato dagli autonomisti, e per il quale il partito sarebbe compatto, è quello di Fabio Taccia, noto imprenditore, che sarebbe nominato in quota Giuseppe Castiglione, ex presidente del Consiglio comunale e deputato all’Ars.
L’Amts fa gola a tutti
Sull’azienda di trasporto ci sarebbero però anche le mire della Lega. Il partito che in Sicilia fa capo a Luca Sammartino sembra voler il posto attualmente ricoperto da Giacomo Bellavia, nominato in quota Fratelli d’Italia quando del partito di Giorgia Meloni faceva parte l’ex sindaco Raffaele Stancanelli.
Per l’azienda di trasporto, gli esponenti del Carroccio potrebbero avanzare il nome di Nico Sofia, ex consigliere comunale che, però, sembrerebbe non avere i requisiti previsti. I leghisti potrebbero dunque ripiegare su Puccio La Rosa, volto noto della politica cittadina ed ex presidente dell’Amt, anche se questa scelta potrebbe non piacere a più di qualcuno.
Gli azzurri
Anche gli Azzurri aspirano a un posto di sottogoverno, e anche loro punterebbero sull’azienda di trasporto. Nonostante la vicepresidenza del Consiglio affidata a Riccardo Pellegrino. E nonostante due assessori in Giunta e una partecipata, l’Asec Trade, guidata da Giovanni La Magna. Ma qui in casa Forza Italia a complicare la questione sarebbero le fratture tra le “correnti” interne al partito, che la nomina dell’assessore all’Ecologia, Massimo Pesce, avrebbe già contribuito ad ampliare. Insomma, una eventuale scelta potrebbe lasciare più scontenti che soddisfatti.
I meloniani
Infine Fratelli d’Italia. Anche nel partito del sindaco, che esprime anche il “tecnico” vicesindaco, Paolo La Greca, l’assessore ai Lavori pubblici Sergio Parisi, l’assessora al Personale, Viviana Lombardo oltre che, appunto, l’amministratore unico di Amts Bellavia, ci sarebbero desideri di partecipate. O di un altro posto in Giunta. Una richiesta che proverrebbe sia dalla lista dei meloniani che da quella che fa riferimento direttamente a Trantino sindaco.
Insomma, la matassa resta ingarbugliata e il sindaco potrebbe prendere altro tempo prima di scioglierla. Nonostante le richieste del Consiglio comunale che preme per avere una chiara geografia politica dell’amministrazione.
Attesa e stallo
D’altronde, le conseguenze di una scelta non condivisa potrebbero rivelarsi controproducenti proprio in seno al senato cittadino: la maggioranza, per quanto bulgara, potrebbe “ribellarsi”, non votando atti importanti o facendo mancare il numero legale. E questo di certo non farebbe bene alla città.