Catania, Pennisi ai giudici: "Poco da festeggiare, c'è da lavorare" - Live Sicilia

Catania, Pennisi ai giudici: “Poco da festeggiare, c’è da lavorare”

L'insediamento del nuovo Presidente della Corte d'Appello di Catania.
LA CERIMONIA
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CATANIA – “C’è poco da festeggiare, c’è tanto da lavorare perché Corte e Distretto hanno delle loro sofferenze”, ma, di contro, “c’è una forte motivazione e una vivacità intellettuale della magistratura” locale. Sono ‘problemi’ e ‘punti di forza’ citati dal neo presidente della Corte d’appello di Catania, Filippo Pennisi, che si è insediato stamattina. Ha lasciato l’incarico presidente di sezione del Tribunale del capoluogo etneo. Subentra a Giuseppe Meliadò che ha lasciato l’incarico per coprire il ruolo di presidente della Corte d’appello di Roma.


Tra i problemi il presidente Pennisi ha citato, per primo, quello logistico che, a Catania, con strutture “inadeguate e lontane”, è presente “da tempo”. Per questo, annuncia, metterà “mano a questo dossier”. “Certo – osserva – conforta la notizia della prossima pubblicazione del bando di gara per il nuovo plesso in viale Africa. La posa della prima pietra sarebbe un messaggio confortante”.

Un altro problema, che tocca soprattutto le altri sede del Distretto giudiziario, citato dal presidente Pennisi è “quello dell’organico: ci sono 1.300 posti vacanti su 10mila unità”. E altre carenze d’organico, che il presidente Pennisi definisce “enormi”, riguardano “il personale amministrativo che ringrazio per la loro abnegazione”, certamente “meriterebbero di più”.


Tra i “punti positivi” il presidente Pennisi cita la “forte motivazione e la vivacità intellettuale della magistratura del Distretto” di Catania. Gli “ottimi rapporti con tutte le Istituzioni e con l’avvocatura” senza dimenticare “il particolare momento che sta attraversando il Paese” e la “forza mostrata contro la pandemia” per “venire fuori da questa terribile situazione”. Il presidente Pennisi chiosa dicendosi “certo di riuscire a fare del mio meglio per avere risultati positivi”, ricordando che “avrò bisogno dell’aiuto di tutti”.


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