Catania, Pogliese convinto di ricucire: "Chiamerò Salvini" - Live Sicilia

Catania, Pogliese convinto di ricucire: “Chiamerò Salvini”

Il sindaco aveva fatto una controproposta alla Lega. "Credo che a Roma non siano stati raccontati tutti i passaggi".

CATANIA – Salvo Pogliese non ha voglia di parlare dell’affaire Lega. “Ai catanesi non interessano queste tematiche. I cittadini vogliono i fatti e io voglio parlare di quello che abbiamo fatto per Catania”, dice il sindaco mentre si prepara per un incontro con il Questore. La questione però ha molti nodi non risolti. Ieri durante l’insediamento del neoassessore Andrea Barresi Pogliese ha parlato di “ricostruzioni non veritiere”. “Mi riferivo al fatto che Porto ha detto di averlo appreso dai giornali, venerdì ho parlato con lui mezz’ora al telefono. Era in viva voce ed era presente Sergio Parisi”, argomenta.

Un altro punto da chiarire è che la decisione di revocare Alessandro Porto a favore di Andrea Barresi “è completamente slegata alla pronuncia della Corte Costituzionale” sulla legge Severino. Pogliese, sicuro della sua innocenza rispetto al processo di Palermo pendente in Corte d’Appello, ricorda che per candidarsi a sindaco ha rinunciato alla poltrona “comodissima” a Bruxelles. E quindi all’immunità da Europarlamentare. Nessuna strategia quindi in vista del parere della Consulta, anche perché qualsiasi sarà la decisione in considerazione dei tempi tecnico-giuridici non avrà riflessi concreti nel proseguimento del mandato di Pogliese. Che comunque è deciso nel 2023 a ricandidarsi. Il sindaco è convinto che tutto si risolverà e il centrodestra tornerà più unito di prima. E inoltre crede che a Roma “non siano stati raccontati tutti i passaggi” della vicenda del rimpasto.

Viste le reazioni politiche, rifarebbe tutto nello stesso modo?

Assolutamente sì. Sono sempre stata una persona di assoluta lealtà, come mi hanno riconosciuto anche i miei avversari. Era una vicenda che si doveva risolvere da almeno un anno. Tutti lo sapevano all’interno di Palazzo degli Elefanti. Prima nel dicembre del 2020, poi a marzo con l’adesione di Alessandro Porto alla Lega. Per rispetto di Matteo Salvini e di Stefano Candiani il tema è stato posticipato. Ma ho parlato con Minardo, con Carrà, con Porto. Tutto assolutamente fatto alla luce del sole e con grande lealtà. Ho posticipato il tema e ad ottobre, sette mesi dopo, ho riaperto la vicenda parlando con Nino Minardo. Ho detto: “Nino siamo alla squagliata della neve e io devo necessariamente provvedere, fammi sapere chi dei due rimarrà in Giunta”. C’è stata la riunione chiesta da loro con tutta la coalizione.

Cosa è stato detto in quella riunione?

In quella riunione faccio una proposta che loro non si aspettavano. Se ci fosse stata l’adesione dei consiglieri ex Italia Viva, che fanno opposizione, alla Lega e quindi alla maggioranza io ero pronto a mantenere i due assessori.

E come hanno risposto i leghisti?

Questo non solo non è successo, ma gli ex Italia Viva continuano a fare attività opposizione e di ostruzionismo al consiglio comunale e nei vari dibattiti per l’approvazione degli strumenti finanziari. A quel punto ho chiesto per l’ennesima volta uno dei due nomi, che però non è stato fatto. Ma ripeto io sono sempre stato lealissimo e riconoscente nei confronti di Salvini, Candiani e Castelli per quello che hanno fatto per la nostra città. E continuerò ad esserlo a vita. È stato un percorso lineare anche con gli equilibri del consiglio comunale, Barresi è stato uno dei consiglieri più votati, rappresenta una lista che ha preso il 5,7%. Erano impegni che dovevano essere mantenuti già diverso tempo fa. 

Però lo strappo c’è stato.

Sono sicuro che questo strappo si potrà ricucire, da parte mia c’è l’impegno massimo. E credo che a Salvini non siano stati riferiti i passaggi in maniera corretta. 

Ma una telefonata con Matteo Salvini ci sarà?

Sì, ci sarà da qui a breve.

Allora aspettiamo di sapere l’epilogo di questa telefonata?

Certo. 

Quanto accaduto non si può circoscrivere a Catania, comunque oltre che un sindaco lei è il coordinatore della Sicilia Orientale di Fratelli d’Italia.  

Ognuno potrà prendere le proprie decisioni. Però io vorrei ricordare il caso di Barcellona Pozzo di Gotto che in Sicilia è la città più grande per numero di abitanti dopo Catania amministrata dal centrodestra compatto. L’anno scorso abbiamo vinto, Fratelli D’Italia ha preso l’8,3% dei consensi. E in quel comune Fratelli D’Italia non ha assessori. Io non voglio apparire ripetitivo, ma io sono una persona di assoluta lealtà. Per me gli impegni verbali valgono più di un atto notarile. È stato semplicemente un fisiologico avvicendamento dopo tre anni e mezzo. Io non credo che in Italia ci siano sindaci che dopo tre anni e mezzo non cambino nemmeno un assessore. E penso di essere l’unico sindaco in Italia ad aver mantenuto assessori di partiti che non hanno superato gli sbarramento alle elezioni. Io ho grande rispetto dei partiti, delle liste civiche, di tutti. Io voglio essere sempre a credito nella vita, mai a debito. 

All’interno di Fratelli D’Italia questa scelta che reazioni ha avuto? A qualcuno non è piaciuta?

Ho letto sulla stampa di reazioni di Cannella e Varchi, ma sono prive di fondamento. Ho sentito entrambi che me le hanno smentite. Poi questa decisione è stata concordata con il partito ma a livello provinciale. Perché si tratta di una scelta amministrativa della città di Catania. 

Reina e Scavone hanno fatto dichiarazioni non certo a suo favore. Si aspetta qualche passo dai lombardiani?

Sarò curioso di percepire quale sarà la posizione che farà Grande Catania. Deve fare certamente chiarezza, posizioni ambigue non sono più ammesse. 

Sabato ci sarà a Catania un importante vertice di Diventerà Bellissima, Pogliese è stato invitato?

Certo. Nello Musumeci mi ha invitato e lo ha fatto anche Ruggero Razza. Sarò anche lì come sindaco della Città Metropolitana per portare il saluto alle Ciminiere. 

Musumeci sì per la ricandidatura?

Io sono sempre stato amico di Nello Musumeci, lo conosco da 35 anni. Io dico sempre che è fondamentale che il centrodestra rimanga compatto, sicuramente vanno fatte delle valutazioni da qui a qualche mese. Ovviamente si parte dall’analisi del presidente uscente al primo mandato che è legittimo che ponga la sua candidatura. Con serenità si valuterà senza preconcetti. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI