CATANIA – Lo scenario non è certo inedito. Tutt’altro che una novità. Ed accade e si ripropone sotto gli occhi di tutti. Intere aree trasformate in luogo di scarico: depositi incontrollati all’aria aperta che diventano ricettacolo di rifiuti speciali e pericolosi. A bordo di mezzi pesanti viene trasportato e scaricato di tutto.
Eternit, pezzi di mobilio, carta catramata, pezzi di ricambio e carrozzeria di autovetture. Ed ancora, materiale di risulta accompagnati da rifiuti di ogni tipo. Persino documenti vari e fotografie di persone.
Il tema lo abbiamo già affrontato in altre occasioni e non riguarda esclusivamente la città ma anche e soprattutto il territorio etneo. Vaste aree che vengono puntualmente violate e che non conoscono tregua sul fronte delle discariche abusive. Una devastazione ambientale di siti per una escalation che moltiplica aguzzini dei rifiuti.
Una prassi dell’illecito che porta al disastro ecologico e che genera la sommatoria di deturpazioni di questa portata. Nel merito della questione, le segnalazioni effettuata costantemente dalle Guardie giurate ittico-venatorie Eps non conoscono sosta.
Le ultime, solo in ordine di tempo, riguardano la segnalazione alla Procura della Repubblica di Catania di altre tre discariche comparse dalle parti della Zona Industriale. E poi dalle parti di Monte Po. “Abbiamo denunciato tutto, senza esitazione”, raccontano le stesse guardie Eps.
Con la buona volontà dei controlli che finisce col non bastare. E, tanto per dirne una, l’abbandono dell’eternit diventa una vicenda ulteriormente pericolosa: 4 euro e 50 centesimi al chilo per smaltirlo diventa la giustificazione per scaricarlo dove capita. Con le particelle di materiale che finiscono per liberarsi nell’aria.
In uno spartito di illegalità che non vuole proprio saperne di cambiare musica.