Catania in clausura a Ragusa | Bianco: “Serve un miracolo” - Live Sicilia

Catania in clausura a Ragusa | Bianco: “Serve un miracolo”

La sconfitta col Sassuolo ha mandato definitivamente in depressione l’ambiente rossoazzurro. Mantenere la Serie A sembra essere diventata una chimera. Eppure, c’è chi ci crede ancora. Il commento di Enzo Bianco, Ignazio Fonzo, Salvo La Rosa e Giuseppe Castiglia. Intanto, la squadra finisce in ritiro.

Il giorno dopo Sassuolo
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CATANIA. Ancor più dei processi in pubblica piazza scattati immediatamente dopo la debacle di Reggio Emilia contro il Sassuolo, quello che più fa masticare amaro è probabilmente la netta sensazione che il giocattolo si sia rotto. Già. Perché dopo otto stagioni consecutive nella massima serie, può starci tutto: l’ultimo posto in classifica, gli infortuni, la malasorte. Tutto, insomma. Ma il timore che il meccanismo si sia inceppato irrimediabilmente diventa più forte di qualsiasi altra considerazione. Più paura che rabbia, in fondo. Del resto, l’essere ritornati nell’elite del calcio non è mica stato un passaggio semplice. Si è passati per campi (e campionati) impervi. Per dirigenze non all’altezza del blasone e persino per una radiazione. Oggi c’è da salvare la Serie A. Ed a dieci partite dalla fine e con all’orizzonte le sfide a Juventus, Napoli e Roma la salvezza diventa una impresa più che un augurio.

“E’ chiaro che è un momento difficile – ci dice il procuratore aggiunto della Repubblica di Agrigento, Ignazio Fonzo -: il calcio non è una scienza esatta e fino a quando la matematica non ci condanna, dobbiamo conservare la speranza. Certo, se poi dobbiamo essere razionali, dopo la sconfitta di ieri contro il Sassuolo viene da dire che è difficile che possiamo farcela. Io, però, dico: manteniamo i nervi saldi. Non dobbiamo perdere la testa. Poi, nella malaugurata ipotesi di non riuscire a fare andare le cose così come devono andare, allora dovremo prendere esempio da squadra come Parma, Sampdoria, Torino, Atalanta e Livorno che sono subito risaliti nella massima serie”. Ed il magistrato da sempre attento ed appassionato alle sorti dei rossoazzurri fa notare anche un altro aspetto: “Noi dobbiamo essere pronti a tutto perché queste sono le regole del gioco ma quello che non mi piace è che quando le cose vanno male si è capaci di vedere tutto negativo e di invocare un passato o persone del passato che, però, si erano contestate”.

“Confesso di essere molto dispiaciuto per come stanno andando le cose – spiega il notissimo conduttore di Antenna Sicilia, Salvo La Rosa -: dovessimo perdere la Serie A sarebbe grave. Lo dico da siciliano, così come mi è dispiaciuto l’anno passato per il Palermo. Finchè la matematica non ci condanna noi dobbiamo crederci. Quello che mi preoccupa è, però, lo stato psico-fisico della squadra perché ieri nel primo tempo tuttosommato abbiamo tenuto ma nella ripresa siamo stati inguardabili. Siamo scomparsi dal campo”. E adesso c’è da pensare solo alla strada per la salvezza: “Ora l’operazione è complicatissima. La B è un inferno e sappiamo nel passato quanto abbiamo sofferto. Catania e Palermo possono stare entrambi in Serie A e mi auguro di vederli lì, assieme, il prossimo anno”.

“E’ un momento drammatico che sta maturando in modo peraltro strano – esordisce il poliedrico ed istrionico Giuseppe Castiglia -: oggi lasciarsi andare a parole di incoraggiamento è molto difficile. Quando le cose non vogliono saperne di girare finisce che c’è poco da fare. Con questo, non sto dicendo che siamo condannati ma che, certamente, contro le prossime avversarie, Juve e Napoli, sarà un’impresa cogliere i tre punti. Noi quest’anno non abbiamo avuto proprio fortuna: basta vedere cosa è successo col Cagliari prendendo due pali in dieci secondi. E tutto questo al di là di possibili colpe o altro”. Eppure, c’è forse un appiglio: “Ed è quello che, per fortuna, in senso generale il campionato è scadente per cui non dobbiamo guardare agli altri e dobbiamo pensare a noi stessi fino alla fine. Certe squadre “stanu fitennu”: per cui continuiamo a lottare e vediamo che succede”.

A Livesiciliacatania il primo cittadino del capoluogo etneo Enzo Bianco preferisce, invece, commentare lanciando un accorato invito a tutta la tifoseria: ”Ci vorrebbe un miracolo per salvarsi – dice -. Ma i miracoli possono avvenire e noi abbiamo il dovere di sperare fino all’ultimo e stringerci attorno ai colori rossazzurri. I veri tifosi sanno che soprattutto quando la situazione è disperata o quasi, bisogna ancor di più sostenere la squadra e la società.  Che però devono fare la propria parte mettendo energie, determinazione, fantasia per raggiungere questo obiettivo difficilissimo, certo, ma non impossibile”.

E mentre sui forum e su Facebook è scattato il tam tam tra pessimisti (la maggior parte) e speranzosi (davvero pochi) sono, intanto, divenuti ufficiali i cinque giorni di clausura della squadra: così come riportato dal sito ufficiale del Calcio Catania “i rossoazzurri si alleneranno con il massimo impegno e cercando la concentrazione migliore in ritiro, a Ragusa, fino alla vigilia della gara contro la Juventus”.


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