Catania, sequestrato il residence che inquina il mare - Live Sicilia

Inquinamento, sequestrato il residence che scarica a mare

La struttura scarica le proprie fogne nel sistema di raccolta dell'acqua piovana, e da qui a mare. Le indagini partite in primavera

CATANIA – Gli scarichi della fogna che finiscono in mare, attraverso il sistema comunale delle acque bianche. A Fondachello, frazione di Mascali, la Guardia Costiera di Riposto ha sequestrato su ordine della Procura di Catania un complesso residenziale di quasi 200 appartamenti. Le indagini per inquinamento ambientale e danneggiamento proseguono dalla primavera scorsa.

Il mare inquinato

Già nel mese di giugno scorso nel comune di Mascali era stato lanciato l’allarme, come segnalato da Livesicilia: un lungo tratto di mare davanti a Fondachello si riempiva di acque reflue e batteri. I cittadini hanno denunciato, in alcuni casi, di essersi sentiti male dopo avere fatto il bagno nella zona.

Poco prima, in maggio, in controlli di Guardia Costiera, Asp e Polizia Locale avevano scoperto che diversi plessi di un grosso residence costruito proprio a Fondachello, il River Plate, scaricavano le acque reflue nel sistema comunale di raccolta dell’acqua piovana, e da qui finivano in mare.

Un’altra zona del residence è connessa a un depuratore, ma all’epoca dei controlli l’impianto non era in funzione.

Il divieto

Eppure, negli appartamenti del residence si viveva normalmente e si scaricavano le acque reflue in mare, come denunciarono allora alcuni cittadini di Mascali. Al punto che il sindaco della città emise un’ordinanza con cui vietava l’abitazione in tutti gli appartamenti del residence River Plate e vietava l’utilizzo sia degli scarichi che del depuratore comune del villaggio.

“Non vi sono le condizioni edilizie ed igienico sanitarie – si poteva leggere nell’ordinanza del sindaco – per consentire che le unità abitative siano abitate con utilizzo dei relativi scarichi”.

Il sequestro

Ma la Guardia Costiera ha potuto accertare che, nonostante l’ordinanza, diversi appartamenti del residence erano ancora abitati e gli scarichi venivano usati quotidianamente.

Da qui la decisione della Procura di ordinare, nell’agosto scorso, il sequestro preventivo del complesso residenziale, costituito da 19 palazzine per 200 appartamenti divisi in 5 plessi, e di procedere per i reati di inquinamento ambientale e danneggiamento.


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