Catania: verso il vertice del centrodestra, grane tra i progressisti

Catania: vertice del centrodestra e grane anche a sinistra

Manca poco all'intricato summit del centrodestra etneo. Ma ci sono problemi anche nel campo avverso. Il Pd è chiamato a sciogliere più di un nodo.
LA PARTITA DELLE ELEZIONI
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CATANIA. Un primo risultato è stato raggiunto: il vertice del centrodestra etneo sarà a inizio della prossima settimana, slittato soltanto di qualche giorno rispetto alle attese. Questione di agenda, a quanto pare. Ma qualche ora in più potrebbe non guastare al fine di trovare una strategia condivisa in quante più piazze chiamate al voto. Il ddl voluto dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, che rimette in piedi le ex Provincie, può favorire una discussione più ampia. Non soltanto su Catania (il sindaco infatti non sarà più capo ad interim di due enti pesanti), ma anche su Acireale e nelle altre piazze popolose al voto. 

Verso il vertice del centrodestra

Restiamo però alla città delle centro campane. Perché resta lì uno dei nodi più spessi da sciogliere. Il meloniano Gianluca Cannavò, lanciando pubblicamente la proposta delle primarie di coalizione, ha messo in luce la presenza di un problema con gli alleati. E c’è di più. La sassata sul presunto classimo presente anche all’interno del suo partito circa le umili condizioni famigliari apre uno squarcio profondo. Nessun commento arriva dai vertici di FdI: l’obiettivo è stemperare le polemiche e sferrare un ultimo tentativo per tenere assieme le anime del centrodestra. 

Roberto Barbagallo

La lancetta intanto corre. Roberto Barbagallo prosegue la campagna elettorale dando forma a un progetto civico che non conoscerà simboli di partito. Non ci sarà infatti il contrassegno della Forza Italia di Nicola D’Agostino. E neanche gli altri. L’ex sindaco di Acireale, nei scorsi giorni, aveva plaudito alla vittoria di Elly Schlein alle primarie dem. Un’uscita da leggere in filigrana. Un’apertura. Perché una delle ipotesi in discussione nel Pd acese è quella di sostenere, con una civica, Barbagallo. Non tutti, però, sarebbero di questo avviso. Nello Catalano sarebbe disponibile, da quanto risulta al nostro giornale, a una candidatura identitaria e dalla chiara connotazione politica. 

Grane a sinistra

Si attendono segnali, intanto, dal Movimento cinque stelle. La forza cioè che ha retto, non sensa turbolenze, Palazzo di Città con Stefano Alì sindaco.

Nodi da sciogliere anche nel centrosinistra, dunque. Se a Catania i tavoli progressisti sono arrivati alla conclusione, dando luogo a un processo politico che è servito a M5s, Pd, Sinistra italiana a fissare una campo di valori condiviso (di nomi se ne parlerà successivamente), da altre parti è polemica. Come a Belpasso. Dove il circolo locale, anziché sostenere la proposta di Giuseppe La Piana (già segretario dem), potrebbero puntare su Salvo Licari, ritenuto però vicino all’azzurro Alfio Papale. 


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