Catania vestita a lutto |Col pensiero al 10 agosto - Live Sicilia

Catania vestita a lutto |Col pensiero al 10 agosto

Ieri il molo di Lampedusa trasformato in cimitero ha scosso le coscienze. Catania si abbraccia al dolore di una nazione vestita di nero con veglie di preghiere e iniziative istituzionali e non.  Nella memoria dei catanesi l'immagine dei sei cadaveri allineati alla playa la mattina di San Lorenzo. (Nella foto)

Cordoglio nazionale
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CATANIA – Oggi Lampedusa, ieri Scicli, e prima ancora Catania. Il dramma degli immigrati fagocitati dal mare parte idealmente dal capoluogo etneo. E più precisamente dal 10 di Agosto. Giorno in cui le onde hanno consegnato alle spiagge catanesi i corpi di sei migranti egiziani caduti nella speranza di un futuro più roseo. Allora la città si fermò. Fu proclamato il lutto cittadino. Anche i festeggiamenti estivi dedicati a sant’Agata hanno subito una rispettosa rimodulazione in favore della sobrietà. Oggi è l’intera nazione a fermarsi. Un momento utile per elaborare un dolore, per rimarginare una ferita che ha colpito l’immaginario collettivo. Ma anche un pausa del tutto necessaria per riflettere sui contorni di una tragedia che ha più sfaccettature: umanitarie in primo luogo, ma anche economiche e politiche.

Di questo è pienamente consapevole il vicepresidente del Consiglio comunale, Tuccio Tringale che ha non solo annunciato il doveroso minuto di silenzio a Palazzo degli Elefanti, ma anche una fase di studio e di elaborazione che dovrà coinvolgere l’amministrazione cittadina in favore di azioni concrete: “Il silenzio non basta. Sul versante istituzionale – spiega- stiamo lavorando alla realizzazione di una iniziativa che sia davvero efficace. È necessario lasciare una impronta affinché l’Unione europea possa davvero intervenire e farsi carico di una crisi che è su larga scala”. Dello stesso avviso è Elena Ragusa, presidente della commissione Pace, che ritiene necessario intervenire con forza: ”Stiamo già lavorando ad una nuova programmazione delle politiche d’accoglienza”.

Chiede un intervento in sede europea anche Sonia Grasso, esponente del Pdl catanese che negli ultimi anni ha lavorato sui percorsi d’integrazione delle comunità di stranieri presenti sul territorio con una particolare attenzione per quella mauriziana: “La tragedia di Lampedusa supera ogni valutazione politica. Finora la Sicilia si è dimostrata una terra accogliente, dove la cosiddetta macchina dell’accoglienza ha toccato delle punte di eccellenza. Anche il Cara di Mineo, nonostante le tante polemiche, ha dimostrato di esserlo. Oggi però – spiega la Grasso-siamo in pieno regime di sovraffollamento. Questo è un problema grave che non riguarda solo l’Italia. L’Europa non può stare a guardare. Le politiche d’emergenza devono tenere conto che certi flussi ormai sono strutturali, sistemici. C’è bisogno dunque – aggiunge- di una seria riflessione che superi i confini nazionali. Chi sbarca qui, non sbarca in Italia ma in Europa. Bisogna intervenire – conclude Sonia Grasso- dunque sotto il profilo dell’emergenza, ma anche della futura integrazione”.

Non nasconde la propria indignazione per quanto avvenuto a Lampedusa la Rete antirazzista e il movimento Catania Bene Comune, che scenderanno domani pomeriggio in piazza per chiedere la fine delle morti nel Canale di Sicilia: “C’è da vergognarsi – si legge in una nota- di non aver fatto abbastanza per impedire questa macelleria di migranti! In questi anni le leggi razziali – il riferimento è alla Bossi-Fini- hanno causato decine di migliaia di morti, solo che i cadaveri non arrivavano nelle nostre coste; adesso finisce l’ipocrisia di chi ci ha governato in Italia ed Europa di non sapere realmente cosa succede ai migranti, che fuggono da miseria e guerre “umanitarie” causate da criminali politiche neo-colonialiste della “civile” Europa. Dopo la morte dei migranti nella Plaia di Catania il 10 agosto scorso – si legge ancora- le associazioni antirazziste hanno lanciato una campagna per il Diritto d’asilo europeo per fare in modo che i richiedenti asilo, dopo l’identificazione, possano iniziare la procedura per l’ottenimento dell’asilo nei paesi nordeuropei dove risiedono i propri familiari”.

Il mondo cattolico si è dato invece appuntamento stasera alla Chiesa di Santa Chiara in via Garibaldi. La Comunità di Sant’Egidio ha infatti organizzato per le 19.30 una veglia di preghiera per far memoria di quanti hanno perso la vita in mare. Si unisce al lutto nazionale anche l’amministrazione comunale di Riposto, che ha annullato l’evento il “Live Caffè Concerto”. “Davanti a tragedie di queste proporzioni – dichiara il primo cittadino Enzo Caragliano – è giusto fermarsi a riflettere. È assurdo che queste catastrofi continuino a verificarsi di fronte all’indifferenza dell’Europa. Non ci sono giustificazioni. Speriamo che da oggi – conclude Caragliano – le istituzioni europee mettano in atto azioni concrete per aiutare queste popolazioni che rischiano la vita quotidianamente per sfuggire a guerre, carestie e persecuzioni”.

 


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