Caudo (Megafono): "Oggi più chiare |le ragioni dell'attacco a Crocetta" - Live Sicilia

Caudo (Megafono): “Oggi più chiare |le ragioni dell’attacco a Crocetta”

Il coordinatore provinciale del Megafono è il primo a commentare l'operazione "Pandora" che, oltre ai dieci arresti di stamani, vede ben 52 persone indagate alle falde dell’Etna. "L'operazione evidenzia - afferma - quello che da tempo denuncia Rosario Crocetta".

i commenti all'operazione Pandora
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CATANIA – E’ Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale del Megafono il primo a commentare l’operazione “Pandora” che, oltre ai dieci arresti di stamani, vede ben 52 persone indagate alle falde dell’Etna. “I falsi 112 corsi  di formazione organizzati fra il 2005 e il 2010 e costati 58 milioni di euro ed i quattro enti di formazione con sede nel capoluogo etneo e operanti in tutta la Sicilia, coinvolti nella truffa che ha portato agli arresti di ben 10 persone, sono la risposta  a chi attaccava il presidente Crocetta quando ha iniziato a scoperchiare un vaso di Pandora che ha portato per decenni a sfruttare i sogni di tanti giovani e le esigenze dei lavoratori a propri fini personali – afferma Caudo. Utilizzare i fondi pubblici destinati al futuro di tanti siciliani, per preparare i pasti nel proprio stabilimento balneare ed in altre attività private, evidenzia quello che da tempo denuncia Rosario Crocetta, che ribadisco, non ha iniziato la sua rivoluzione per creare problemi ai lavoratori – come qualcuno in malafede ha sin’ora dichiarato -, ma è proprio per salvaguardare i siciliani che ha interrotto meccanismi che portano ad arricchirsi malfattori e chi non ha cuore il futuro della Sicilia.  Oggi sono certamente più chiare le ragioni di tanti attacchi che il governo Crocetta subisce quotidianamente anche dalla politica, ma la rivoluzione del presidente oggi è’ più chiara non si governa per i consensi a qualunque costo si mira al consenso dei siciliani. Rivolgiamo un plauso alla Guardia di Finanza e alla Procura etnea per il brillante risultato ottenuto, che siamo certi sia solo la punta di un Icerberg che va definitavemte distrutto. Auspichiamo quindi che simili indagini proseguino e che si dbelli quel  connubbio malaffare-politica che ha reso la nostra terra schiava del precariato “.


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