RAFFADALI (AGRIGENTO) – E’ tempo di bilanci anche nelle piccole comunità sul fronte dei contagi in aumento durante le festività. Oltra al focolaio nell’Ennese e quello a Capizzi, in provincia di Messina, scatta l’allarme anche nell’Agrigentino e precisamente a Raffadali. A comunicarlo sui social è stato il sindaco, Silvio Cuffaro, fratello dell’ex presidente della Regione Totò: “La situazione reale è venuta fuori dai tamponi che abbiamo effettuato negli ultimi giorni dell’anno – spiega -. La cena di Natale, purtroppo è stata devastante per il nostro territorio e anche se io non voglio biasimare nessuno e so che il Natale è una festa di famiglia, è una festa che per tradizione ha riunito le famiglie anche se quest’anno era stato raccomandato di non farlo”.
“Consigli inascoltati”
Molti non hanno ascoltato i consigli miei e le disposizioni governative e adesso ci sono intere famiglie coinvolte, con positivi dal più giovane al più anziano, più di altri 30 casi in paese. Quindi – ha proseguito il primo cittadino nel video pubblicato su Facebook – non possiamo fare che una semplice riflessione: si è sbagliato! Non dobbiamo continuare a sbagliare, ma dobbiamo evitare di commettere gli stessi errori perché questo virus purtroppo è una bestia subdola. Colpisce senza che noi ce ne accorgiamo. Possibilmente l’abbiamo dentro di noi, siamo degli asintomatici, facciamo una vita regolare in famiglia, tra gli amici e lo contagiamo ad altri, ma poi inizia a colpire i più deboli, le persone più sensibili”.
“Anche qui arrivati i vaccini”
“Sono arrivati i vaccini in provincia di Agrigento e il personale sanitario serve per sconfiggere il virus – ha precisato – per vaccinare tutti noi, non per curarci. Quindi evitiamo di commettere nuovi errori. Ve lo chiedo per voi, per le vostre famiglie e per l’intera comunità di Raffadali”.
“Mio fratello era vicino alla morte”
Poi Cuffaro ha ricordato la vicenda che poche settimane fa ha riguardato il fratello Totò, finito in ospedale proprio in seguito alle gravi conseguenze del Coronavirus, ma poi dimesso una volta ritenuto fuori pericolo: “Vi voglio leggere – ha detto il sindaco di Raffadali – le riflessioni fatte da un nostro concittadino che arrivato vicino alla morte, ma per fortuna è tornato indietro. Parlo di una persona a me molto cara, parlo di mio fratello. Mio fratello ha scritto questa semplice riflessione: “L’orco insidia, logora e toglie il respiro, l’aria, il fiato. La notte scorre inquieta, impari a patire e temi l’offesa finale. Ed ecco il manto dei medici, degli infermieri e dei socio sanitari angeli terreni, dal tenero sorriso e dagli occhi buoni e luminosi”.