Crocetta ad Ardizzone: "Rinviamo" | Ecco il maxi-slittamento - Live Sicilia

Crocetta ad Ardizzone: “Rinviamo” | Ecco il maxi-slittamento

Partite le grandi manovre per la nuova giunta. Nelle prossime ore si incontreranno i big della maggioranza. Intanto, dopo una confusa conferenza dei capigruppo, si decide di rinviare tutto a domani, quando potrebbe essere tutto inutile: si attendono notizie dal governatore sul possibile azzeramento.

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – Aggiornamento 16.30 Tutto rinviato a domani. La richiesta è stata presentata formalmente dal governo, rappresentato dall’assessore Torrisi, in conferenza dei capigruppo. Lo stesso governatore aveva chiesto al presidente dell’Ars Ardizzone di rinviare l’ordine del giorno, a causa di impegni istituzionali a Roma. Richiesta accolta. Tutto rinviato. Non c’è accordo su nulla. Ne’ sul vicepresidente nè sulle mozioni. Anzi, sulle censure a Scilabra e Vancheri “pende” paradossalmente una mozione di sfiducia a Crocetta che finirebbe per far “saltare in aria” le mozioni contro gli assessori.

Aggiornamento 15.45 E’ caos in conferenza dei capigruppo. Le opposizioni avevano chiesto di mettere ai voti l’inversione dell’ordine del giorno: di votare cioè, prima la mozione di censura a Nelli Scilabra e poi l’elezione del vicepresidente. Ma la proposta viene respinta grazie al voto compatto della maggioranza e all’astensione  della Lista Musumeci. Dopo una breve pausa, si passerà invece alla proposta, della maggioranza, si posticipare l’ordine del giorno a giovedì prossimo. Se la proposta dovesse essere bocciata (serve il voto dei capigruppo che rappresentano due terzi del parlamento) si andrebbe direttamente in Aula per l’elezione del vicepresidente.

L’Aula è ferma. Attende. Attende le prossime puntate della tormentata storia tra Crocetta e il Pd. Domani, intanto, quasi certamente, è previsto un vertice di maggioranza. I leader della coalizione si guarderanno in faccia. E decideranno le prossime mosse. Sarà l’occasione, intanto, per capire quale identikit dare al nuovo governo. Politici? Tecnici? L’impressione è che si vada verso la riconferma di buona parte della giunta, con l’innesto di due assessori graditi ai cuperliani. L’azzeramento, insomma, somiglierà a una “finta”. Si riazzera per, probabilmente, riproporre dieci dodicesimi dell’attuale esecutivo. In bilico un renziano (incredibilmente il freschissimo Gerratana) e un assessore più vicino sa Crocetta (si fa il nome di Michela Stancheris, ma anche la posizione di Calleri non sarebbe solidissimi).

Al momento sono voci. Che però presto, almeno stando alle dichiarazioni di molti big, dovrebbe sfociare in una decisione. Nella “nuova pagina” del governo regionale. Anche se le voci nel Pd sono diverse, e contrastanti. “Adesso – ha detto il vicesegretario regionale Mila Spicola – si riparta subito dai problemi con una giunta di alto profilo e di sostanza. Una giunta di merito. E con un progetto politico e metodo. Non sia il ballo della scopa caro alla politica siciliana: levati tu mi metto io. O l’ennesimo tanto rumore per nulla. La preoccupazione c’è. Io rilevo che mentre fuori dal Pd la Sicilia sta cercando di ripartire da sola: start up, innovazione, nuove pratiche .. Noi ci attardiamo in stati generici non generali privi di qualunque dunque. Essere vigili: è il momento delle idee nuove e della gente di valore, oltre che di valori”.

La “vicenda azzeramento”, però, sta creando nei Palazzi un clima surreale. Oggi l’assessore all’Economia Agnello e il collega dell’Agricoltura Reale ha partecipato a una seduta di commissione in cui si sono trovati i fondi dei Forestali. Pochi minuti prima, l’apparizione nella brevissima seduta, poi rinviata. Una presenza che ha attirato il sarcasmo delle opposizioni: “Abbiamo visto in Aula – dichiarano congiuntamente il capogruppo Ncd, Nino D’Asero, e il deputato Fi Giorgio Assenza – le rassomigliantissime controfigure di un paio di assessori, al Bilancio e all’Agricoltura. Ed erano perfino seduti nei posti normalmente occupati dai loro sosia che però sono sospesi o, forse, saranno sospesi. Insomma, continuano gli strani balletti diretti da Crocetta e chissà cosa ne pensano – aggiungono i parlamentari – tutte le anime del Pd che il presidente vorrebbe ricucire fra loro per ricostruire la propria improbabile maggioranza Per intanto, il balletto continua con l’obiettivo immediato e assolutamente chiaro a tutti di render vana qualunque mozione di sfiducia: non si può sfiduciare chi è sospeso. Alla fine – chiudono Assenza e D’Asero – in questo baillame di passi di balletto, ci si può soltanto chiedere che tipo di danza sia; contradanza, ci dicono gli esperti coreografi dell’opposizione”.

La danza, però, sta vivendo semmai un momento di pausa surreale. Le opposizioni, rappresentate dal coordinatore regionale di Ncd Francesco Cascio, hanno chiesto di rinviare il voto per la vicepresidenza. “Presto depositeremo una mozione di sfiducia al presidente della Regione – ha detto Cascio – e ci sembra assurdo votare un vicepresidente di un’Assemblea che potrebbe essere sciolta”. Ma adesso sembra più lontana anche la mozione di censura a Nelli Scilabra. L’ormai probabilissimo vertice di coalizione infatti potrebbe rendere al momento frettolosa la mozione stessa.

Intanto, qualche certezza c’è. Crocetta non dovrà “rigiurare”. E nemmeno i deputati eletti col listino, il “secondo classificato” alla presidenza della Regione Nello Musumeci e i parlamentari eletti nel collegio di Siracusa. Ha giurato, invece, oggi Pippo Gennuso che ha, di fatto, “estromesso” Pippo Gianni da Sala d’Ercole. L’Aula è poi stata sospesa in vista del faccia a faccia tra capigruppo iniziato alle 14.30. Giusto il tempo di consentire a Pippo Gennuso di giurare e di diventare a tutti gli effetti un deputato regionale.

Nei giorni scorsi i dubbi erano tanti. E diversi. L’elezione di Pippo Gennuso alle elezioni-bis di Rosolini e Pachino, secondo qualcuno, avrebbe comportato effetti devastanti. Addirittura l’obbligo per il presidente della Regione di effettuare un nuovo giuramento, con la decadenza “formale” persino dell’esecutivo. Tutto smentito dalle note della Corte d’Appello e dagli uffici della Presidenza, lette dal presidente Ardizzone in apertura di seduta. La (ri)elezione di Crocetta e dei deputati in ballo nelle elezioni siracusane, infatti, avrebbe un semplice carattere “confermativo”. Non ci sarebbe bisogno insomma di un nuovo giuramento e di una nuova proclamazione. Nè di una nuova giunta. Che presto, però, arriverà comunque. Ma poco male. L’Aula, in attesa che il governo metta a posto le sue carte, è di nuovo ferma.


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