I commissari straordinari dell’Amia, Sebastiano Sorbello e Paolo Lupi, hanno attivato le procedure d’emergenza, previste dalla legge, non appena hanno ricevuto i primi risultati della campagna di ricerca del percolato da loro disposta nella discarica di Bellolampo, a Palermo, e svolta in collaborazione con le istituzioni competenti e con gli organi inquirenti, a seguito degli eventi verificatisi prima della gestione commissariale. Le trivellazioni effettuate nella terza e nella quarta vasca del sito, condotte sotto il coordinamento del consulente tecnico dell’Amia, prof. Federico Vagliasindi, hanno permesso di confermare la precedente stima sulla presenza di almeno 100 mila tonnellate di liquido inquinante accumulate nelle vasche dell’impianto e presumibilmente ben trattenute dal fondo impermeabilizzato. La stessa tomografia del sottosuolo svolta poi all’esterno della quarta vasca, all’altezza del lago superficiale di percolato che si era formato lo scorso novembre fino al limite della strada di Inserra, ha evidenziato la presenza di liquido inquinante, infiltratosi nelle fessure dello strato roccioso fino ad una profondità di 30 metri, esteso in larghezza oltre la recinzione e oltre la sede stradale e che sarebbe trattenuto dalle stesse fessure rocciose.
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