Centrodestra in stallo su Catania: Razza, Parisi e il nuovo vertice

Centrodestra in stallo su Catania: Razza, Parisi e il nuovo vertice

Appuntamento nel pomeriggio a Palermo
I candidati sindaci
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PALERMO – Centrodestra ancora in stallo sul candidato sindaco di Catania, nuovo vertice nel pomeriggio a Palermo. Sergio Parisi resta in pole, tallonato dal collega di partito Ruggero Razza e dall’altro contendente, il medico ed ex assessore Giuseppe Arcidiacono.

Tutti possibili candidati, qualcuno anche con manifesti a tappeto nei quartieri etnei, ma nessuno, di fatto, che riesca a mettere d’accordo la base e, soprattutto, i vertici di ciascun partito. Tanto peggio la coalizione.

Due anime nella Lega, quella possibilista con la Tardino in testa, diplomatica e il commissario ombra Luca Sammartino, vicepresidente della Regione che provoca non pochi grattacapi agli alleati. A partire dalla candidatura della parlamentare leghista Valeria Sudano su Catania, la prima a scendere in campo “inaudita altera parte”, cognome blasonato e un consenso ben radicato non solo in città.


Il nuovo vertice


L’appuntamento è nel pomeriggio all’interno del quartier generale di Forza Italia. Classico posizionamento in campo con Caruso per Forza Italia, Pace per la Dc, Tardino a capo della Lega, Dell’Utri Noi con l’Italia e la doppietta Cannella – Pogliese per Fratelli d’Italia. Un vertice “inutile”, dicono i colonnelli dei vari partiti, perché serve un cenno da Roma, che doveva arrivare già la scorsa settimana.


Varie ipotesi


Il seggio alla Camera che potrebbe liberarsi con l’elezione di Valeria Sudano sindaco, ufficialmente, non fa gola agli alleati, impegnati sullo scacchiere regionale e nazionale, con Renato Schifani che mantiene un rapporto di forza con gli assessori e gestisce in primo piano i dossier più scomodi, dalla sanità al turismo. E a Roma, dove si tracciano i “lineamenti” dello Stato pronto a gestire i colossi pubblici, l’asse Fascina – Meloni diventa determinante.

Sullo sfondo le europee, dove anche la DC e il Mpa dovranno piazzare un candidato forte in una lista nazionale, vien da sé che l’appuntamento palermitano potrebbe, nella migliore delle ipotesi, chiarire qualche candidatura di terza fila, per esempio i Comuni minori.

Ma il tempo passa e il venir meno della candidatura di Enzo Bianco non ha prodotto alcuna accelerazione nel centrodestra. Gli appetiti sono aumentati e i veti incrociati continuano. Salvo colpi di scena.


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