Cgil, Cisl e Uil contro la Regione | In piazza il 31 ottobre - Live Sicilia

Cgil, Cisl e Uil contro la Regione | In piazza il 31 ottobre

Manifestazione con l'hashtag "#SiciliaInEmergenza. Lavoro, sviluppo, legalità".

PALERMO – “La casa brucia, la disoccupazione giovanile supera il 50%. Il bilancio della Regione fa acqua da tutte le parti. E la Finanziaria 2016 dovrebbe già essere all’ordine del giorno”. Così la Cisl Sicilia in una nota sull’eventuale nuovo esecutivo regionale. Per il sindacato guidato da Mimmo Milazzo, che il 31 scenderà in piazza assieme a Cgil e Uil sull’hashtag “#SiciliaInEmergenza. Lavoro, sviluppo, legalità”, la mission numero uno dell’eventuale nuovo governo, da chiunque possa essere formato, deve essere “il recupero di risorse da investire in sviluppo, creazione di lavoro e contrasto alla povertà”. “Vanno tagliati sprechi e privilegi – dice Milazzo – e va attuata la centrale unica degli acquisti, operazione che, da sola, varrebbe 500 milioni l’anno almeno”. Per il sindacalista va condotta una lotta senza quartiere all’elusione e all’evasione fiscale, che “consentirebbe di recuperare 700 milioni degli oltre due miliardi di entrate che l’anno scorso sono andati in fumo”. Va immediatamente ridiscussa la quota regionale di compartecipazione alla spesa sanitaria: portata nel 2007 dal 42,50 al 49,11% dal governo nazionale, lì è rimasta mentre le altre Regioni, mediamente, contribuiscono con il 41%: “si libererebbero 600 milioni dal bilancio della Regione”.

Ancora, per la Cisl va messo in cantiere “senza indugi” un piano per i 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti che ogni anno vengono prodotti nell’Isola, che solo per il 13,4% finiscono nella raccolta differenziata. Inoltre il sindacato parla di piano industriale e per le infrastrutture: il primo per rilanciare i siti in crisi e attrarre nuovi investimenti; l’altro per mettere al centro “l’ammodernamento dell’assetto viario e di quelli ferroviario, portuale e aeroportuale”. “Ci auguriamo pure – conclude Milazzo – che Palazzo dei Normanni e Palazzo d’Orleans riescano di concerto, prima o poi, a evitare alla Sicilia figuracce del tipo di quelle rimediate con le leggi impugnate dal Consiglio dei ministri”.

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