CATANIA. Le opportunità finanziarie della legge 328 che promuove interventi sociali, assistenziali e sociosanitari, del Fondo Povertà, del PNRR , della FUS e degli incontri con i comuni dei distretti sanitari, sono stati i temi di analisi del Coordinamento sulla contrattazione territoriale e sociale della CGIL di Catania tenutosi venerdì mattina.
L’organismo, che è coordinato dalla segreteria confederale del sindacato ed è composto da tutte le categorie del sindacato oltre che dalle associazioni Auser e Federconsumatori, ha verificato le attività legate alla contrattazione e alla concertazione con gli enti locali, ma anche su quanto si avvierà con la nuova amministrazione comunale.
Con un’importante novità: oramai tutti i distretti socio sanitari hanno costituito la “Rete per la Protezione e l’inclusione”. All’incontro ha partecipato Francesco Lucchesi, segretario regionale CGIL Sicilia; su invito della Camera del Lavoro di Catania era presente l’ingegnere Fabio Finocchiaro, direttore delle Politiche comunitarie del Comune di Catania nonché organismo intermedio dei fondi europei.
Quest’ultimo ha illustrato la strategia della FUA (Area Funzionale Urbana) di questi mesi che coinvolge ben 23 comuni, compreso quello capofila di Catania. Era presente anche Giusi Milazzo, segretaria di Sunia Sicilia.
Per la referente del coordinamento, la segretaria confederale della CGIL Rosaria Leonardi: “Sulla FUA, grazie anche al confronto con l’ingegnere Finocchiaro, la CGIL intende aprire una fase di contrattazione territoriale con i 23 comuni coinvolti nella cinghia metropolitana. Vogliamo rivedere la costruzione di una strategia territoriale. Gli obiettivi sono innovativi e molteplici e impegnano un finanziamento di circa 180 milioni di euro”.
Dal Fondo Nazionale delle Politiche Sociali 6 milioni per l’assistenza domiciliare
Dal coordinamento è emerso come Il finanziamento previsto dal Fondo Nazionale delle Politiche Sociali 2022 nell’ambito della legge 328, stanzi per la nuova programmazione 2022/2024 a favore dei sette distretti catanesi (escludendo il calatino con i suoi 991.000 euro), una somma di € 6.304.000 oggettivamente esigua per i reali fabbisogni, ma che unita a quella del Fondo Povertà, a quelle non spese nelle precedenti programmazioni anche a causa del Covid e a quelle del PNRR, hanno permesso la riattivazione dell’assistenza domiciliare per gli anziani e per i disabili. I servizi erano stati sospesi proprio nel periodo del Covid.
I fondi servono anche a organizzare ulteriori interventi per minori, per disabili fisici e psichici, per anziani non autosufficienti, per famiglie in difficoltà ed altre misure innovative come i “gruppi appartamento” e il cosiddetto “Dopo di Noi” che prevede interventi di integrazione sociale per la disabilità.
Il Fondo Povertà utilizzato per potenziare monte ore e fare nuove assunzioni
Il Fondo povertà è stato utilizzato da tutti i distretti per il sostegno alle famiglie più bisognose. La Cgil segnala che tutti i distretti socio sanitari hanno utilizzato questo fondo nazionale potenziando il monte ore del personale già presente o con nuove assunzioni, sebbene si tratti di contratti a tempo determinato per un massimo di 2 anni; ma per la Cgil di Catania sarebbe necessario stabilizzare tutto il personale già assunto.
Ciò vale anche per l’Ufficio Piano di Catania, che nell’ultimo anno ha fatto i conti con lo svuotamento dei funzionari responsabili e dei dirigenti andati in pensione. Con un grosso rischio: non poter rilanciare appieno la programmazione rischiando di perdere finanziamenti.
Gli uffici comunali assicurano che la progettazione sugli interventi della 328 sia andata avanti, grazie alla spesa ai finanziamenti delle annualità 2018/2019 e 2019/2020. Sarebbe anche stato attivato il PAL propedeutico all’utilizzo del Fondo Povertà 2019/2020.
Il sindacato segnala però che rimangono ancora da spendere circa tre milioni della legge 328 sulla programmazione 2019, e 8 milioni su quella del 2020. Purtroppo, sono stati persi i finanziamenti per la fornitura di attrezzature tecniche.
Di contro, il personale amministrativo e le 60 assistenti sociali assunte rappresentano una boccata d’ossigeno per il ripristino di una condizione di funzionalità del servizio che possa rispondere sempre più efficientemente ai numerosi bisogni della popolazione del distretto sanitario catanese, anche per riavviare i servizi sociali territoriali almeno nei quartieri di Librino, S.G. Galermo e Villaggio S. Agata.
Asili nido: quest’anno aperti fino a metà luglio
La buona notizia arriva invece dagli asili nido comunali che quest’anno, per la prima volta dopo tanto tempo, chiuderanno il 15 Luglio e riapriranno dal 1º Settembre. Anche il coordinamento concorda sulla opportunità che il Comune debba comunque prolungare i tempi di apertura per il periodo estivo con spazi giochi e strutture a tempo pieno.
Aggiunge il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo: “Ora bisogna guardare alla programmazione per le altre annualità senza perdere finanziamenti. Dai nuovi amministratori di questa città ci aspettiamo un cambio di rotta”.
Le parole del segretario Francesco Lucchesi
Alla progettazione relativa al PNRR, ha fatto riferimento Francesco Lucchesi: “Catania ha presentato nove progetti sul fronte delle politiche sociali per 7 milioni 156 mila euro distribuiti su servizi importanti come il sostegno agli anziani non autosufficienti e a persone con disabilità fisica e psichica, per la prevenzione della vulnerabilità delle familiare e l’housing temporaneo per i senza fissa dimora. È uno dei pochi distretti che, in merito alle politiche sociali ha attinto al PNRR”.
Sono stati avviati progetti sul PNRR anche a Giarre, (Dimissioni protette) e a Bronte. Sui Piani Urbani Integrati, la Cgil sta partecipando agli incontri dove ha già espresso la propria opinione sull’ importanza delle opere di rigenerazione urbana. Con lo stesso spirito seguirà i bandi per circa 80 milioni destinati a interventi di Rigenerazione Urbana su S.Berillo.