Chi è il nuovo pentito - Live Sicilia

Chi è il nuovo pentito

Il ritratto
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Nonostante fosse stato ‘punciutu’, cioè combinato con Cosa nostra, soltanto da poco meno di tre anni, Manuel Pasta, 34 anni, nuovo pentito di mafia di Palermo, aveva un curriculum criminale di tutto rispetto, come racconta in un puntuale ritratto l’agenzia ADNKRONOS. Niente omicidi, però. Secondo i collaboratori di giustizia che lo hanno descritto ai magistrati nei mesi scorsi, Pasta si sarebbe occupato soprattutto di estorsioni ma anche delle famiglie dei detenuti. Il padre di Manuel Pasta, Salvatore Pasta, 57 anni, era stato arrestato nell’ambito dell’operazione denominata ‘San Lorenzo 2′, perche’ ritenuto responsabile del reato di riciclaggio aggravato. Prima di essere arrestato, Manuel Pasta gestiva uno studio di consulenza a Palermo che si occupa di sinistri stradali. Si sarebbe occupato anche di pratiche che coinvolgevano diversi personaggi mafiosi riferibili a Cosa Nostra e, in particolare, alla famiglia di Resuttana, tra i quali Salvatore Genova, Rosario Pedone, Sergio Giannusa, Giuseppe Biondino, Salvatore Ariolo, Francesco D’Alessandro e Sebastiano D’Ambrogio. A parlare di Pasta sono diversi collaboratori di giustizia, che prima di lui hanno deciso di saltare il fosso, tra cui Maurizio Spataro. Quest’ultimo, secondo i magistrati di Palermo “ha condiviso con Pasta un periodo di collaborazione criminale”. Nel corso di un verbale, reso da Spataro il 20 novembre 2009, il collaboratore, nel ribadire la funzione di Pasta nell’ambito della famiglia mafiosa di Resuttana, aveva evidenziato che quest’ultimo “si occupava di pagare le famiglie dei detenuti”.
Manuel Pasta, secondo le dichiarazioni rese dal pentito Maurizio Spataro ai magistrati della Dda di Palermo “gestiva con me il mandamento di Resuttana. Teneva la cassa e si occupava di pagare i familiari ai detenuti. Ha una agenzia di disbrigo pratiche per incidenti stradali che era sede di incontri con esponenti mafiosi. Era vicino a Salvo Genova. Mia moglie ha ricevuto soldi da Pasta”. Anche Lucia Di Matteo, moglie del pentito Maurizio Spataro, ha parlato di Pasta. Il 30 novembre 2009 la donna, secondo i pm, avrebbe fornito “un quadro esaustivo dei rapporti che ha mantenuto con Manuel Pasta in ragione dell’attivita’ di assistenza finanziaria e legale che Pasta svolgeva in favore della famiglia Spataro dopo l’arresto di quest’ultimo”. Interrogata dai pm la donna ha detto: “Manuel Pasta mi disse che quando io avevo dei problemi oppure per parlare dei colloqui con mio marito Maurizio, avremmo dovuto vederci al Charleston. In effetti ho incontrato più volte Manuel Pasta al Charleston. Con Pasta parlavamo, tra l’altro, dell’andamento dei colloqui”. “Ricordo un evento in particolare, in cui mi rivolsi a Pasta – ricorda ancora la donna – per entrare in possesso di una somma di denaro pari a 3000 euro con riferimento ad un credito che vantava mio marito rispetto ad un cliente del ”Borgo” per una macchina. Dopo un colloquio avuto in carcere con mio marito avvenuto il 13 di Novembre del 2008, colloquio avvenuto con modalita’ ”sospette” , ovvero a parte rispetto agli altri detenuti, venne a trovarmi a casa di mia suocera Tanino Lo Presti. Ci incontrammo sotto casa e mi diede 15.000 euro quale parte del credito che mio marito vantava, per la restituzione del quale mi ero rivolta a Pasta”.

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