Chi ha lavorato di più all'Ars? | La "classifica" dei deputati regionali - Live Sicilia

Chi ha lavorato di più all’Ars? | La “classifica” dei deputati regionali

Una fotografia sull'operato dei settanta in questi primi otto mesi di legislatura.

PALAZZO DEI NORMANNI
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4 min di lettura

PALERMO – La pausa estiva è il momento all’Ars per fare bilanci, quando sono passati quasi otto mesi dall’inizio della legislatura numero 17. Prendendo in considerazione i disegni di legge e le interrogazioni parlamentari presentati da ognuno dei settanta deputati regionali, come primo firmatario, è possibile stilare una sorta di classifica di produttività fra gli eletti di Sala d’Ercole.

Partendo proprio dalla vetta di questa graduatoria, Vincenzo Figuccia si afferma come il parlamentare più produttivo. Dal deputato palermitano, eletto nelle file dell’Udc, sono stati presentati 32 disegni di legge (ddl), e 42 interrogazioni. A lui fa seguito Alessandro Aricò, capogruppo di “Diventerà Bellissima”, primo firmatario di 30 ddl e di 5 interrogazioni. Sul gradino più basso del podio troviamo Anthony Barbagallo del Partito Democratico: a sua firma ci sono 23 ddl e 20 interrogazioni. Poco lontano dal podio, al quarto posto, c’è anche il presidente della Regione Nello Musumeci, iscritto al gruppo di “DB”: dal governatore sono stati avanzati 17 ddl, lo stesso numero di quelli presentati da Stefano Zito, il parlamentare del Movimento 5 stelle più attivo.

Non considerando, per ovvie ragioni, gli assessori e lo stesso presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ci sono poi parlamentari che dall’inizio della legislatura non hanno ancora presentato atti parlamentari da primi firmatari. Ma spesso capita che un deputato abbia scritto pochi disegni di legge o interrogazioni di proprio pugno, ma ne abbia sottoscritto molti fra quelli avanzati dai colleghi di partito. Tra questi per esempio Riccardo Savona e Riccardo Gallo, di Forza Italia, che hanno coofirmato rispettivamente 5 e 10 ddl. A loro si uniscono Giuseppe Gennuso dei Popolari e Autonomisti e Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia, entrambi cofirmatari di 5 ddl. Ancona nessun ddl come primi firmatari nemmeno dal leghista Tony Rizzotto e da Marianna Caronia (ex Forza Italia, ora gruppo misto), che per ragioni personali però è stata per qualche tempo assente da Palazzo dei Normanni.

Nella parte alta di una ipotetica “classifica” ci sono Giancarlo Cancelleri (14 ddl e 15 interrogazioni), Giorgio Assenza di DB (13 ddl e 4 interrogazioni), il grillino Giampiero Trizzino (12 ddl, 3 interrogazioni), il dem Michele Catanzaro (12 ddl, 14 interrogazioni)  e Margherita La Rocca Ruvolo  dell’Udc, che ha presentato 10 ddl, ma nessuna interrogazione. Spazio poi ai pentastellati Salvatore Siragusa (8 ddl e 15 interrogazioni) e Angela Foti (8 ddl e 6 interrogazioni). Si continua con Giusy Savarino (DB), con 8 ddl e 2 interrogazioni, e il pentastellato Matteo Mangiacavallo (7 ddl e 19 interrogazioni), poi il capogruppo dei “Popolari e Autonomisti” Carmelo Pullara, con 7 ddl e 10 interrogazioni.

Numero di atti parlamentari simili per Valentina Palmieri (M5s), Claudio Fava (Misto), Giuseppe Arancio (Pd) e Tommaso Calderone di Forza Italia. Poi la capogruppo grillina Valentina Zafarana (5 ddl, 10 interrogazioni), il dem Luca Sammartino (5 ddl, zero interrogazioni), Gianina Ciancio del M5s (4 ddl, 7 interrogazioni), il capogruppo Pd Giuseppe Lupo (4 ddl, 6 interrogazioni), Giovanni Di Mauro dei  “Popolari e Autonomisti” con 4 ddl e 5 interrogazioni, Baldo Gucciardi del Pd (4 ddl, 2 interrogazioni), il forzista Luigi Genovese con 4 ddl e zero interrogazioni. Tre disegni di legge e, rispettivamente, 13 e 14 interrogazioni per i pentastellati Francesco Cappello e Stefania Campo, seguiti dai democratici Emanuele Dipasquale (3 ddl, 5 interrogazioni) e Luisa Lantieri (3 ddl, 2 interrogazioni).

E ancora, il capogruppo di Sicilia Futura Nicola D’Agostino (3 ddl, 1 interrogazioni) a cui fa segue la collega che presiede la pattuglia parlamentare dell’Udc Eleonora Lo Curto (3 ddl, zero interrogazioni). Lo stesso è il numero di atti parlamentari che – da primo firmatario – ha presentato il forzista Orazio Ragusa. Poi Sergio Tancredi del M5s (2 ddl, 9 interrogazioni) e Giovanni Bulla dell’Udc (2 ddl, 3 interrogazioni). Ha fatto in tempo a presentare 2 disegni di legge anche Cateno De Luca (2 ddl, 2 interrogazioni), che è stato però impegnato nella campagna elettorale per le amministrative di Messina, dove ha stravinto al ballottaggio, battendo il candidato del centrodestra Dino Bramanti. Trentasettesima è Elvira Amata, di Fratelli d’Italia, con 2 ddl e un’interrogazione.

Numeri più piccoli per Giovanni Cafeo del Pd (1 ddl, 9 interrogazioni) e i pentastellati Giovanni Di Caro (1 ddl, 6 interrogazioni), Jose Marano (1 ddl, 5 interrogazioni) e Luigi Sunseri (1 ddl, 3 interrogazioni) e Giovanni Zitelli (DB) con 1 ddl e 2 interrogazioni, a pari merito con il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Catalfamo. Un solo disegno di legge e una sola interrogazione per il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Milazzo e per Alfio Papale, azzurro pure lui. Sempre per i berlusconiani, seguono Stefano Pellegrino (1 ddl, zero interrogazioni) con dati identici al compagno di partito Michele Mancuso. Situazione simile per il dem Francesco De Domenico (1 ddl, 26 come coofirmatario, zero interrogazioni) e Giuseppe Compagnone dei “Popolari e autonomisti” (1 ddl, 9 da coofirmatario, zero interrogazioni).

I deputati regionali del Movimento 5 stelle Antonino De Luca, Nunzio De Paola, Giorgio Pasqua, Elena Pagana, Roberta Schillaci non hanno ancora avanzato all’Ars proposte da primi firmatari ma sono fra quei parlamentari che hanno sottoscritto tutti gli atti dei propri compagni di partito.

In conclusione, analizzando nel complesso l’operato dei vari gruppi parlamentari, il primato di più produttivi resta ampiamente nelle mani dei deputati 5 stelle. Segue la compagine del Pd, che in questi mesi è tornata –  dopo otto anni – all’opposizione. Terzi per operosità sono i deputati iscritti al movimento del governatore, Diventerà Bellissima. Poi altre tre pattuglie interne al recinto della maggioranza governativa: Forza Italia, Udc, Popolari e Autonomisti. Gruppi meno numerosi e meno produttivi Fratelli d’Italia, Sicilia Futura e Misto.

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