Chiesta l'assoluzione della Pulizzi| "Jessica additata come un mostro" - Live Sicilia

Chiesta l’assoluzione della Pulizzi| “Jessica additata come un mostro”

Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre hanno chiesto l'assoluzione di Jessica Pulizzi imputata per il sequestro della sorellastra Denise Pipitone.

processo denise pipitone
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MARSALA (TRAPANI) – Gli avvocati Gioacchino Sbacchi e Fabrizio Torre hanno chiesto l’assoluzione (“per non aver commesso il fatto”) di Jessica Pulizzi, 26 anni, imputata davanti il Tribunale di Marsala per concorso nel sequestro della sorellastra Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo (Tp) il primo settembre 2004, quando aveva poco meno di quattro anni.

“Jessica è innocente – ha affermato l’avvocato Torre – e dice la verità quando racconta cosa ha fatto la mattina dell’1 settembre 2004″. I pm Rago e Carmazzi, lunedì scorso, avevano chiesto per l’imputata la condanna a 15 anni di carcere. “Jessica – ha proseguito il legale – è stata massacrata mediaticamente con l’accusa di essersi avvalsa della facoltà di non rispondere. Ma questo non è vero”.

E’, poi, intervenuto l’altro difensore, Gioacchino Sbacchi: “Si è andati avanti – ha detto – tra sensazionalismi e scoop. Esprimiamo solidarietà umana e cristiana perché sappiamo che viviamo in un mondo violentissimo in cui imperano la pedofilia e il traffico d’organi. Speriamo che questa bambina possa tornare”.

A questo punto, Piera Maggio, mamma di Denise, ha abbandonato l’aula. “Jessica – ha continuato Sbacchi – è stata additata come un mostro, processata fuori dalle aule di un tribunale sulla base di notizie che non trovano riscontro. Jessica e Anna Corona sono l’ossessione di Piera Maggio”.

L’avvocato Salvatore Chiofalo ha, invece, chiesto l’assoluzione dell’altro imputato, Gaspare Ghaleb, 28 anni, ex fidanzato di Jessica, accusato solo di false dichiarazioni al pm. “Ghaleb – ha detto – ha collaborato sin dall’inizio con gli organi inquirenti rispondendo a tutte le domande che gli sono state rivolte. La mattina del giorno del rapimento, inoltre, non si è mosso dalla casa della nonna, in via Degli Artisti, a Mazara. Ci sono 4 testimoni che lo confermano”.

Per il giovane tunisino i Pm hanno chiesto 5 anni e 6 mesi di carcere. Il 25 giugno il Tribunale si ritirerà in camera di consiglio per deliberare la sentenza, che potrebbe essere emessa l’indomani.


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