Voto lo stesso conte...
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certamente nulla giustifica gli atti vandalici aprire alle sette e trenta del mattino però è veramente improponibile tanta gente prima di andare al lavoro vorrebbe fruire della meravigliosa villa
La gente ha ancora fiducia nei 5 stelle. È un errore mollarli .
Visto che è esperto di dissesto idrogeologico, allagamenti, smottamenti, frane etc. etcc. come pena alternativa potrebbe essere mandato a pulire grate, caditoie e cunettoni dove c'è necessità...
Ma perché ancora parla? Chi è, cosa è?
Mamma mia che batosta che prenderanno.
Divisi litigiosi e …. assenti!!
I siciliani, dopo la fallimentare gestione Crocetta non si fidano più della sinistra
Chinnici è una persona perbene, e già questo è un fatto.
Raciti è diventato deputato per grazia ricevuta, esattamente come questi ultimi. Nel rimescolamento sovente capita che chi è sopra finisce sotto e chi è dentro finisce fuori. Ovviamente con la riduzione dei parlamentari Ie “seconde scelte” e i comprimari sono destinati a scomparire. Molto più seria e preoccupante è la situazione della Chinnici, la sensazione è che sia stata lasciata al suo destino. Eppure le condizioni per sperare di vincere ci sono, Schifani verrà impallinato, De Luca toglierà voti al centrodestra, il m5s gode ancora di parecchio consenso. Bisogna crederci.
Frattanto, la virata verso la sinistra estrema c’è tutta. A questo punto, tuttavia, gli osservatori più o meno interessati e, soprattutto, gli accademici del ramo, nonché tutta l’ampia area dei talk show, si trovano a un bivio. Insomma, il nodo gordiano, senza utilizzare la spada, va sciolto. Purtroppo, per tutta questa fiumana di gente più o meno interessata a incanalare l’opinione pubblica verso i propri desiderata, la risposta, più cristallina di così non poteva essere. Mettendo, insomma, l’elmetto in testa, e in modo irreversibile, Letta, il democratico Letta, l’accademico Letta, ha tagliato e buttato alle ortiche gli altri tre anelli della catena ed è tornato alla casella di partenza. In forza di un gioco infantile tanto caro a quel popolo che sulla sorte, non potendo contare su nient’altro che sull’ideologia a tutto tondo, ha sempre puntato.
Se fossi in Cateno De Luca starei già pensando a come festeggiare il 26 settembre.