AGRIGENTO – Ritorna l’incubo rifiuti per 19 comuni dell’agrigentino. Da domani, uno settembre, la discarica di Siculiana chiuderà per l’ennesima volta i battenti lasciando gran parte della provincia senza copertura per scaricare i propri rifiuti. A causare questa nuova chiusura è l’attesa dei risultati di alcune analisi effettuate nei giorni scorsi riguardanti i lavori di adeguamento imposti dalla Regione nell’ambito dell’ordinanza che ha portato alla chiusura per la mancanza dell’impianto di biostabilizzazione. Che la discarica verrà chiusa lo sanno tutti, tranne i sindaci interessati (Siculiana, Aragona, Comitini, Casteltermini, Camastra, Cammarata, Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Sant’Angelo Muxaro, Montallegro, Naro, Ravanusa, Racalmuto, Santa Elisabetta, San Giovanni Gemini) che ad oggi non hanno ricevuto nessuna comunicazione sul da farsi e che da stamattina sono in preda alla confusione più totale, cosa già accaduta ripetutamente in questa estate calda in cui le cartoline dalle città della provincia agrigentina raffiguravano diverse discariche a cielo aperto.
Questa mattina i telefoni dei sindaci dei comuni interessati hanno squillato in cerca di soluzioni. “Non sappiamo cosa fare”, dice Salvatore Parello, sindaco di Aragona. Dello stesso tenore anche le reazioni degli altri sindaci della zona. Si prevedono quindi ancora rifiuti per strada e discariche abusive nella provincia di Agrigento, mentre la Regione tace.