PALERMO- È necessario arrivare al più presto a una stabilizzazione dei precari siciliani della Pubblica amministrazione, che attualmente conta circa 22500 persone. L’auspicio è arrivato dai parlamentari, nazionali e regionali, del Partito democratico che, in una conferenza stampa all’Assemblea regionale siciliana, hanno illustrato “l’inefficacia della legge D’Alia del 2013” e hanno iniziato a dettare i tempi per predisporre una exit strategy.
“Nella legge di Stabilità del governo Renzi – spiega Capodicasa – grazie a un nostro emendamento è stata inserita una norma che permette di prorogare la scadenza dei contratti dei precari di un anno, dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015. Un anno di tempo in cui – secondo Capodicasa – è necessario che il governo e il parlamento regionali si attivino per uscire dalla condizione di emergenza che si vive ogni giorno e si ripresenta ogni anno”.
“Avevamo provato a chiedere di inserire nella legge di Stabilità nazionale una deroga di tre anni per i contratti dei precari siciliani – spiega Angelo Capodicasa, deputato del Pd, membro della Commissione Bilancio di Montecitorio – ma non l’abbiamo ottenuta, perché nelle sedi politiche nazionali c’è molta ostilità e ogni anno, al momento del rinnovo della deroga dei contratti, non tutti hanno la sensibilità di comprendere la specificità della situazione siciliana sul tema dei precari”.tanti del governo di Roma, in cui si definisca una strategia precisa ed efficace per ridurre il numero di precari – “che precari ormai non sono più dopo vent’anni di lavoro”, aggiunge il parlamentare Dem – e distribuire i costi tra Regione, enti locali e Stato.
Secondo Capodicasa, per esempio, a gran parte del gruppo dei precari può essere garantita una stabilizzazione tramite le sostituzioni dei molti dipendenti della pubblica amministrazione che sono andati pensione o in pre-pensionamento e non sono mai stati sostituiti. “Esistono posti vacanti nelle piante organiche degli enti locali che potrebbero essere riempiti con le figure dei precari, con costi che sarebbero spartiti tra amministrazione locale e Regione”. La stabilizzazione dei precari, rispetto al mantenimento costante della situazione di emergenza, non costerebbe, secondo i conti del Partito democratico, un euro in più alla Regione. “Il compito di stabilire quali e quanti sono i precari che si possono stabilizzare negli apparati della pubblica amministrazione spetterà anche all’assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Marcella Castronovo – aggiunge Filippo Panarello, parlamentare regionale del Pd, della Commissione Lavoro dell’Ars. – Le abbiamo già chiesto un quadro chiaro su questo tema, in particolare su quali siano i comuni che hanno già la possibilità di attivare dei concorsi per stabilizzare dei precari. Aspettiamo e speriamo che l’intervento del governo regionale sia incisivo e tempestivo”.