"Ci sposteremo ma l'opera|di don Puglisi non si fermerà" - Live Sicilia

“Ci sposteremo ma l’opera|di don Puglisi non si fermerà”

Domenico De Lisi, membro del direttivo del Centro Padre Nostro, spiega a Live Sicilia i motivi per cui l'associazione creata da Don Puglisi dovrebbe abbandonare la sua sede storica.

Palermo, centro padre nostro "sfrattato"
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Lo sfratto al centro Padre Nostro “non è mai stato comunicato ufficialmente. Le uniche informazioni vengono dalla stampa dei giorni scorsi in cui si legge che la Curia ha dato comunicazione di sgomberare l’attuale sede centrale dell’associazione. Se così sarà ci sposteremo ma l’opera di Pino Puglisi non si fermerà”. E’ quanto dice Domenico De Lisi, assistente sociale e membro del comitato direttivo dell’associazione ‘Padre Nostro’ voluta e creata negli anni Novanta da padre Pino Puglisi. Al centro della questione ci sarebbe un progressivo allontanamento della Curia palermitana dall’associazione, ormai trasformatasi in una onlus. Una situazione che nascerebbe dal ‘no’ di padre Maurizio Francoforte, nuovo parroco della chiesa di San Gaetano, alla carica di presidente dell’associazione, che gli spetterebbe di diritto.

“Don Pino Puglisi ha voluto espressamente che ogni parroco della chiesa di San Gaetano, a Brancaccio, fosse nominato presidente di diritto – spiega De Lisi – ma padre Francoforte ha rifiutato anche la carica di vicepresidente pur essendo oggi ugualmente socio dell’associazione”.

Oggi al centro del dibattito il presunto ultimatum che la Curia avrebbe dato alla onlus per abbandonare i locali che da vent’anni ospitano “chiunque abbia bisogno di aiuto: dai bambini, ai giovani, agli adulti di un quartiere difficile quale è Brancaccio”.

Noi non ci siamo fermati e non ci fermeremo anche se la notizia dovesse essere confermata – conclude De Lisi – è chiaro che servirebbe un’altra sede centrale, possibilmente ancora nel quartiere, per rimanere a stretto contatto con il territorio. In ogni caso io e tutti gli altri volontari dell’associazione continueremo a dare il nostro supporto a chi ne avrà bisogno, così come don Pino ci ha insegnato”.


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