CATANIA- Nuova udienza per il sequestro, richiesto dalla Procura guidata da Giovanni Salvi, dei 52milioni di euro scovati in Svizzera all’imprenditore Mario Ciancio.
Si tratta di una misura di prevenzione che la Procura ha richiesto perché, secondo le ipotesi investigative, esattamente 52.695.031 di euro non sarebbero stati “dichiarati in occasione di precedenti scudi fiscali”.
Ciancio, difeso da Carmelo Peluso, sostiene che i fondi svizzeri rappresenterebbero il frutto di un’eredità risalente agli anni ’70.
La Procura, però, ritiene che “l’indicazione da parte dell’indagato della provenienza delle somme, non documentata, ha trovato smentita negli accertamenti condotti”.
Per scovare il tesoro di Mario Ciancio, la Procura ha eseguito accurati accertamenti condotti in collegamento con le Autorità svizzere, che hanno consentito “attraverso un complesso di atti di indagine -ha detto Giovanni Salvi- di acquisire la certezza dell’esistenza di diversi conti bancari”.
