Cimelio agatino in caserma |Lo restaura l'Accademia - Live Sicilia

Cimelio agatino in caserma |Lo restaura l’Accademia

E' un monumento funerario romano che, secondo la tradizione, potrebbe essere stato la prima sepoltura di S.Agata. Si trova dentro l'ex Distretto Militare in piazza Carlo Alberto. L'Accademia delle Belle Arti lo restaurerà a proprie spese grazie ad una convenzione con il ministero della Difesa. Su Twitter: #LiveSAgata

Ex Distretto Militare
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Catania Monumento funerario Distretto Militare

La facciata del Distretto Militare (foto G. Terminella)

CATANIA – Sarà ristrutturato un monumento funerario del periodo romano (età imperiale) che, secondo la tradizione seicentesca riportata da alcuni eruditi del tempo, è stata la prima sepoltura di Sant’Agata e di san Leone II il taumaturgo, vescovo di Catania.

Si tratta di un monumento che occupa quasi 100 metri quadrati ed è alto circa 6 metri, inglobato nelle mura settecentesche dell’ex convento del Carmine, in piazza Carlo Alberto, oggi caserma “Antonio Santangelo Fulci” del “Centro Documentale dell’Esercito” CeDoc, ex Distretto Militare.

Il monumento, dichiarato bene di interesse storico-artistico nell’ottobre del 2007, sarà valorizzato grazie ad una convenzione firmata nei giorni scorsi tra tra il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio e l’Accademia di Belle Arti di Catania.

La firma  è il passaggio fondamentale per dare il via a quello che si preannuncia come un evento importante sia per una istituzione di alta formazione artistica come l’Accademia di Belle Arti sia per la città di Catania sia per la valorizzazione del patrimonio storico-archeologicoartistico catanese.

L’intervento di recupero e valorizzazione consisterà, secondo il progetto dell’architetto Enrico La Rosa, nel riportare alla luce una intera parete esterna dell’edificio funerario romano ed anche la riapertura di un ingresso che permetterà di visitare quello che resta della cella funeraria.

L’Accademia di Belle Arti di Catania ha chiesto l’accordo delle autorità militari e demaniali visto che l’area sulla quale si dovrà eseguire, a proprie spese, un intervento di recupero e valorizzazione artistico-culturale, ricade nell’ambito della giurisdizione militare del Demanio dello Stato. Il comandante della Regione Militare Sud, Gen. Div. Corrado Dalzini ha espresso il suo parere favorevole all’iniziativa e ha indicato l’iter che l’Accademia avrebbe dovuto seguire per ottenere le autorizzazioni per intervenire all’interno di una struttura dell’Esercito Italiano.

L’ iter si è concluso l’otto febbraio scorso, con la firma contestuale, alla presenza del colonnello Giuseppe Fontana, comandante del CeDoc, della dott.ssa Maria Zambito, delegata del Ministero della Difesa, dell’ingegnere Salvatore Campagna delegato dell’Agenzia del Demanio e dell’architetto Virgilio Piccari, attuale direttore dell’Accademia di Belle Arti.

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