Cinque (M5S): "La Sicilia fanalino di coda, noi non truffiamo gli elettori"

Cinque (M5S): “La Sicilia fanalino di coda, non truffiamo gli elettori”

Il ritorno dopo l'inchiesta. "Nessuna rivalsa"
VERSO LE EUROPEE
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Patrizio Cinque, candidato del Movimento Cinque Stelle per le elezioni Europee, nella circoscrizione Isole. Potremmo titolare ‘il ritorno’, dopo la militanza del passato e un ‘incidente di percorso’?
“Sì, in un certo senso potrebbe definirsi così la mia candidatura. Ma la politica è soprattutto impegno costante e quotidiano. Io non ho mai smesso di impegnarmi”.

Lei è stato protagonista, suo malgrado, di una inchiesta con accuse pesanti che, alla fine, l’ha vista completamente scagionato. All’epoca dei fatti fu trattato quasi come un appestato e scaricato. Voglia di rivalsa?
“No, torno sulla scena, ma non me sono mai andato, perché, come le dicevo, amo la politica migliore, quella che si fa nell’interesse dei cittadini, secondo il principio da cui è nato il Movimento Cinque Stelle. Sono ancora giovane, ho acquisito tante competenze. Non posso sentirmi come un reduce che getta la spugna”.

Qual è il tema centrale di queste elezioni, secondo lei?
“L’interesse a una vera integrazione dell’Europa. Viviamo in un contesto globale e multipolare a cui è impossibile sottrarsi e che non dobbiamo subire. La pace è l’argomento principale. Se si spinge ancora sull’acceleratore, andremo sempre di più verso la terza guerra mondiale. Ricordo che abbiamo vissuto un lungo periodo di pace, in cui i conflitti sembravano impossibili. L’Unione Europea è nata anche per questo, per la sicurezza”.

Come arriva all’appuntamento la Sicilia?
“Siamo il fanalino di coda. L’Isola si spopola, i laureati vanno via, le imprese rischiano di chiudere. Il governo regionale sta facendo assai male i suoi compiti, con un atteggiamento di completa sottomissione nei confronti di Palazzo Chigi. Si buttano soldi per il Ponte sullo Stretto, per una questione di mera propaganda”.

Facile sparare (metaforicamente) sul manovratore…
“Io vedo in giro soltanto propaganda, lo ripeto. Con due assessori regionali, Tamajo e Falcone, che si sfidano per un gioco di potere tutto interno a Forza Italia, con tanti saluti all’interesse dei siciliani. E con il tema dell’antimafia completamente trascurato e preda dell’incoerenza”.

A che pensa, in particolare?
“All’onorevole Caterina Chinnici che dal Pd è passata a Forza Italia. Un fatto talmente lapalissiano e paradossale da non avere bisogno di altri commenti”.

Voi e il Pd sarete mai buoni compagni di viaggio?
“Un campo comune è necessario e dovremo provare a cooperare, dal mio punto di vista, anche per governare la Sicilia. In Europa rimarchiamo le differenze. Noi non truffiamo gli elettori, come loro che candidano Elly Schlein, sapendo che non andrà mai a Strasburgo”.

Un incipit confortante per la collaborazione…
“Comunque, dovremo cooperare. Non c’è altra scelta se vogliamo mandare a casa questa pessima destra”.


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