Cisl Palermo-Trapani| Milazzo è il nuovo segretario - Live Sicilia

Cisl Palermo-Trapani| Milazzo è il nuovo segretario

Mimmo Milazzo

Il neo segretario Cisl Palermo Trapani è stato eletto all'unanimità nel corso del primo Congresso che ha riunito i quasi 300 delegati dei due territori, presente anche il Segretario nazionale Raffaele Bonanni.

ELETTO ALL'UNANIMITà
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PALERMO – E’ Mimmo Milazzo Milazzo, 58 anni già Segretario Cisl Palermo, il neo Segretario Cisl Palermo Trapani . E’ stato eletto all’unanimità nel corso del primo Congresso che ha riunito i quasi 300 delegati dei due territori, che ora, per via della rivoluzione voluta dal sindacato (da nove Ust a 5), avranno una unica Segreteria composta oltre che da Milazzo anche da: Salvatore Morabito, Armando Zanotti, Daniela Di Girolamo, Giuseppina Lazzara. Eletti anche i 121 nuovi componenti del Consiglio generale Cisl Palermo Trapani. Al congresso hanno preso parte, fra gli altri delegati, anche il Segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni e il Segretario Cisl Sicilia Maurizio Bernava. Parte così la svolta storica voluta dal sindacato, “nell’ottica della razionalizzazione del gruppo dirigente di vertice per potenziare la presenza sul territorio dei rappresentanti con le unioni sindacali zonali”. Con la nuova organizzazione del sindacato, infatti verranno attivate le unioni sindacali zonali, che per dimensioni , continuità territoriale, omogeneità economica e produttiva consentiranno una presenza continua e capillare dei rappresenta della Cisl nelle fabbriche, negli uffici in mezzo ai lavoratori. Saranno valorizzati i presidi esistenti e laddove possibile sarà attivato un nuovo presidio per potenziare la presenza del sindacato sul territorio, con servizi ai cittadini, l’assistenza dei lavoratori nelle vertenze più difficili. Maggiore ruolo sarà assegnato alle Rsa, Rsu e alle altre leghe.

“Per i territori di Palermo e Trapani – ha spiegato Milazzo dopo l’elezione – serve un maggiore impegno delle istituzioni nazionali locali e regionali: infrastrutture, turismo per la valorizzazione delle bellezze dei due territori, utilizzo dei fondi europei , sono la chiave dello sviluppo, bisogna fare presto i dati ci allarmano”. Nella sua relazione Milazzo aveva illustrato lo stato di crisi delle due città della Sicilia occidentale.

A dicembre del 2012 il tasso di disoccupazione giovanile a Palermo è andato oltre il 31% e nella fascia di età dai 18 ai 24 anni sale al 45%. E il 2013 sul fronte dell’occupazione sarà ancora più difficile. La cassa integrazione è stata di oltre 4 mila ore. Quadro nero anche dal punto di vista imprenditoriale : il numero delle imprese con procedure concorsuali sono 2.988 e in stato di liquidazione 5.231, tutte imprese destinate alla chiusura con migliaia di posti di lavoro a rischio. Anche a Trapani , situazione è di allarme. Sono andate perse ben 3 mila imprese, la disoccupazione nel 2011 è stata attorno al 13% ancor più alta nel 2012, solo al 42% il tasso di occupazione (dai 15 ai 64 anni), il tessuto imprenditoriale è composto da sole aziende a conduzione familiare, ormai tutte in crisi. La cassa integrazione ha raggiunto quote preoccupanti nel 2012 ben oltre 664 mila fra straordinaria e in deroga.

“La riorganizzazione del nostro sindacato servirà proprio a questo – ha aggiunto Milazzo – , rilanciare lo sviluppo dei territori partendo da una strategia complessiva nei punti nodali delle due economie, che deve vedere il coinvolgimento delle parti sociali , noi saremo a fianco dei lavoratori ancora di più nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche , negli uffici, nelle aziende”. La richiesta di confronto al governo regionale dal Segretario Cisl Sicilia Maurizio Bernava “fino a quando il governo Crocetta non si fermerà a discutere con le parti sociali per mettere al centro della sua azione una vera strategia, l’economia non potrà ripartire. Bisogna bonificare i territori, offrirli attrezzati ai potenziali investitori, dotarli di infrastrutture, privarli della pressione mafiosa e delle lentezze della burocrazia. La Sicilia è fra le regioni più colpite dalla recessione, dobbiamo sostenere le imprese pulite, trasparenti, sanare il debito pubblico della Regione e degli enti locali che frena lo sviluppo, bisogna farlo e bisogna farlo presto, questo a gran voce hanno chiesto i 10 mila partecipanti del primo marzo dello scorso anno voluta dagli industriali e dai sindacati. Siamo già in forte ritardo”.

Le conclusioni affidate al Segretario nazionale Raffaele Bonanni che sul governo regionale ha aggiunto: “Crocetta sbaglia se non collabora con le parti sociali così si crea una sorta di politica autoreferenziale, non si può andare avanti con annunci roboanti ma serve un lavoro condiviso e una strategia per il rilancio della Sicilia. Tutto per attrarre investimenti, dare così lavoro ai tanti giovani disoccupati. In Sicilia abbiamo bisogno di lavoro , e questo può arrivare solo da nuovi investitori, che non vengono nell’Isola perché le tasse sono alte, la giustizia lenta e la pubblica amministrazione o non c’è o è vessatoria. Queste sono le emergenza da affrontare”. Sulla spesa pubblica Bonanni ha annunciato “raccoglieremo le firme per una proposta di legge per poter finalmente raggiungere l’obiettivo di avere Regioni e amministrazioni locali più sobrie, eliminando tutti gli sprechi e le lentezze burocratiche, liberandole così dalle incrostazioni della politica che si alimenta di spesa pubblica”.

Per avere una stabilità politica, ha poi aggiunto “serve un cambiamento di cultura da parte delle forze politiche con maggiore senso di responsabilità, una riforma elettorale perché il porcellum, è uno strumento di corruzione. Va poi affrontata la vicenda fiscale che riguarda l’economia, se la gente paga meno per via della crisi del lavoro, l’economia non risale , i consumi non crescono. Si fermano le industrie e non ci sono occupati. La nostra battaglia andrà avanti su questi tre punti , si deve superare questo modo di concepire il modo di fare politica che è più da palio di Siena”. Sull’abolizione delle province in Sicilia ha aggiunto “bene ma ora discutiamo dei lavoratori. Noi sosteniamo da tempo la necessità di una revisione profonda delle istituzioni e delle amministrazioni. Chiediamo ora alla Regione di discutere su dove impiegare i lavoratori, perché l’obiettivo è rielaborare l’impegno di tutti” ha concluso Bonanni.


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