Fabrizio Miccoli è già un cittadino di Palermo, nel senso migliore del termine. Merita di diventarlo anche anagraficamente. Merita la cittadinanza onoraria. Livesicilia lancia la proposta. Le strade di Palermo, talvolta, sono intitolate a fantastici lazzaroni, a politici furbacchioni, a generali massacratori. E non tutti gli individui che nascono all’ombra di Monte Pellegrino possono dirsi palermitani doc. Lo sono di origine, ma si comportano con indifferenza, con odio, come se la cicogna li avesse depositati dentro i confini di una città straniera o nemica. Nessuno come certi palermitani da carta di identità sa essere estraneo a se stesso. Per fortuna ci sono i palermitani nel senso pieno del termine. E ci sono quelli che scelgono di diventarlo, anche se vengono da altre contrade, perfino se la cicogna li ha paracadutati a Nardò, borgo pugliese. Miccoli, uno di noi, come spesso si dice. Miccoli uno che ha rifiutato circa dodici milioni complessivi di bottino inglese per restare qui, tra le braccia del “Barbera”. L’ha fatto per la sua famiglia, per non patire il distacco da moglie e bambini. E per la sua grande famiglia rosanero. Ci rimette di suo. Un amore col bollino blu. Noi vogliamo il certificato, la cittadinanza onoraria panormitana per Fabrizinho, dopo quella corleonese. Lo vogliamo palermitano nelle scartoffie, non solo nel cuore. Lo vogliamo per poterlo mostrare agli altri come l’argenteria di famiglia. Guardatelo: ecco il nostro Fabrizio, un bravo ragazzo della Via Sud. Guardatelo, tanto è nostro per sempre. Passeranno gli anni, scorreranno i palloni nella clessidra degli stadi. Ma lui, Fabrizio Miccoliiiii – come lo gridano gli altoparlanti – rimarrà con noi. Basteranno un campetto, una cicogna e uno spicchio di cielo per non lasciarsi mai più.
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