Un’operazione antidroga condotta dai carabinieri del comando provinciale di Palermo ha consentito di smantellare una vasta organizzazione di trafficanti, legata a Cosa Nostra, che avrebbe gestito lo spaccio di cocaina e hashish.
Le indagini hanno portato all‘arresto di quattro persone, tutte appartenenti allo sesso nucleo familiare, con l’accusa di traffico di stupefacenti.
I provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip Pasqua Seminara su richiesta dei magistrati della Dda Teresa Principato, Marcello Viola e Francesco Del Bene, sono stati notificati a Pietro Cannata, di 54 anni, Antonino Cannata, di 32, Daniele Cannata, di 26, e Nicolò Cannata, di 34, già detenuto.
Gli arrestati, indicati dagli investigatori come vicini al mandamento mafioso del rione Noce, avrebbero gestito lo spaccio degli stupefacenti sulla piazza palermitana e in quella di Agrigento, attraverso una fitta rete di pusher.
L’indagine, condotta con l’ausilio di intercettazioni video e audio, ha consentito di individuare due distinti canali di approvvigionamento; in particolare l’organizzazione si riforniva di cocaina e di hashish sul mercato napoletano.
L’operazione, denominata in codice Michelangelo 2, costituisce il seguito dell’inchiesta che nel giugno dell’anno scorso ha portato all’arresto di 12 esponenti di spicco della famiglia mafiosa di Altarello (inserita nel mandamento della Noce), vicini al boss latitante Giovanni Nicchi, e al sequestro di 10 chilogrammi di cocaina nel febbraio dello stesso anno.
Una conferma degli stretti legami di Cosa Nostra con il narcotraffico internazionale e in particolare con le organizzazioni camorristiche partenopee.
I carabinieri hanno accertato che la famiglia Cannata utilizzava come ”base” per lo spaccio degli stupefacenti un’attività di rivendita di materiale in vimini nei pressi della rotonda di via Oreto, una zona ”strategica” di Palermo all’ingresso dell’autostrada per Catania e Messina e della scorrimento veloce per Agrigento.
Nel corso delle indagini, infine, gli investigatori hanno arrestato in flagranza di reato numerosi corrieri.
Fonte Ansa