PALERMO – La droga era nascosta nel vano motore. Due chili di cocaina che valgono 250 mila euro. In manette sono finiti Mario Mancino, pregiudicato palermitano di 58 anni, e Ferdinando Matuozzo, nato a Napoli 62 anni fa. Incensurato.
Gli agenti della sezione Antidroga della squadra mobile avevano messo gli occhi addosso ai due già da alcuni mesi. Prima una segnalazione anonima e poi le indagini hanno suggerito ai poliziotti di tenere sotto controllo i loro spostamenti. Il mese scorso erano stati pure fermati ad un posto di blocco. Non avevano, però, droga addosso.
Ma il monitoraggio è proseguito fino al 20 giugno scorso, quando ad un nuovo controllo è saltata fuori la cocaina. C’è voluta tutta l’abilità di un meccanico per smontare l’automobile e scovare i due panetti di cocaina legati al telaio del motore. E così il primo viaggio a Palermo, quello del mese scorso, oggi viene inquadrato come la trasferta per organizzare la cessione della droga avvenuta venerdì scorso. Mancino e Matuozzo si trovano rinchiusi nel carcere Ucciardone.
Questi ultimi arresti confermano che lungo l’asse Palermo-Napoli sono ripresi i grandi traffici di droga. Nei mesi scorsi è pure emerso che ci sarebbe la regia della mafia. C’è crisi di liquidità in città. E da questo dipende il rinnovato interesse per gli stupefacenti. Le informative degli investigatori sono zeppe di viaggi dalla Campania alla Sicilia e viceversa. Ad esempio, si scoperta l’esistenza di un patto di ferro tra il mandamento di Porta Nuova e alcuni grossi trafficanti partenopei. Un canale per importare direttamente gli stupefacenti, senza intermediari”.