CATANIA. Colpo di scena in appello al processo per la morte della colombiana Sandra Garcia Rios. In aula con rito abbreviato è stata condannata a 2 anni l’ex modella romena Georgeta Colesnicenco, per l’accusa derubricata in eccesso colposo di legittima difesa.
Stamattina la Corte d’assise d’appello ha accolto le richieste di riapertura dell’istruttoria processuale, disponendo che vengano sentite tre persone. Uno è il supertestimone dell’accusa, un fratello della vittima che era presente quella sera. Non sarebbe mai stato sentito sinora: il Gup acquisì in primo grado la sua denuncia.
Sarà sentita poi la stessa imputata e un consulente dell’accusa. Insomma: alla ripresa del processo, il programma il prossimo 21 settembre, si annuncia battaglia. La tragica lite, si ricorda, avvenne per ragioni condominiali, il 3 febbraio 2021 in viale Mario Rapisardi.
La sentenza di primo grado è stata impugnata dalla difesa, che punta sulla legittima difesa. A impugnare però è stata anche la Procura di Catania, che continua ad accusare l’imputata di omicidio volontario aggravato.
L’accusa, va ricordato, è stata esclusa in primo grado. Adesso la Corte ha accolto le istanze dell’avvocato Pietro Ivan Maravigna, legale della romena, disponendo la riapertura del processo. La difesa, in pratica, sostiene che la Colesnicenco si sarebbe difesa da un’aggressione a casa sua da parte della vittima, giunta nell’appartamento assieme al fratello.
Le fasi della tragica lite
Nella colluttazione, mentre chiamava la polizia, la Colesnicenco avrebbe colpito con un coltello la vittima uccidendola. Da qui la valutazione di primo grado relativa all’eccesso colposo per cui e’ stata condannata; e la tesi dell’autodifesa temendo per la propria incolumità, formulata dal suo avvocato.
L’ex modella era stata arrestata dalla polizia e portata al carcere di Agrigento, dove ha scontato oltre un anno in fase di custodia cautelare. Dopo la sentenza di primo grado fu rimessa in libertà. Ma la difesa punta all’assoluzione. Dopo le deposizioni del testimone e dell’imputata, eventualmente, l’idea di un confronto tra accusatore e accusata, già fatta trapelare in qualche modo dalla difesa, potrebbe tornare d’attualità.