CATANIA – Nuova “missione” catanese per i collaboratori del procuratore federale Figc Stefano Palazzi. Martedì saranno infatti al Palazzo di Giustizia di Catania per acquisire altri atti dal fascicolo dell’inchiesta “I Treni del Gol” coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Sorrentino. L’indagine che vede coinvolti i tre (ormai ex) vertici del Calcio Catania, Nino Pulvirenti, Pablo Cosentino e Daniele Delli Carri ha scatenato un vero e proprio terremoto nel campionato di serie B.
Bocche cucite da parte degli inquirenti su quali siano le “carte bollenti” che saranno consegnate ai collaboratori di Palazzi: ma si può desumere che al procuratore della Figc interessi analizzare le nuove dichiarazioni rilasciate dall’ex patron rossazzurro durante l’interrogatorio dello scorso primo luglio davanti al pm. Verbale che si aggiunge a quello dell’interragatorio di garanzia davanti al Gip Fabio Digiacomo durante il quale Pulvirenti ammise che “cinque” match a partire da Catania Varese erano stati “oggetto di acquisto”, mentre ha respinto ogni contestazione relativa al giro di scommesse.
Nella cartella che i collaboratori di Palazzi porteranno ai tavoli romani della Figc potrebbe esserci inoltre una copia dell’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari con cui sono stati gli arresti domiciliari ai due principali indagati, Pulvirenti e Cosentino, ma dall’altra parte il Gip ha ben evidenziato – anche dopo le ammissioni dell’ex presidente – che “l’apparato accusatorio ne è uscito rafforzato”. La trasferta “catanese” servirà dunque a Palazzi ad avere tutti gli elementi utili per formulare la contestazione che porterà la societa “Calcio Catania 1946” e i tesserati davanti alla giustizia sportiva. Un processo sportivo che dovrebbe concludersi – in tutti e due i gradi di giudizio – poco dopo ferragosto e quindi in tempo per il primo fischio d’inizio del campionato di Serie B, la cui apertura è slittata al 5 settembre.
La società rossoazzurra rischia la retrocessione con penalizzazione. Un’ipotesi concreta, anche perchè il Calcio Catania ha una “responsabilità diretta” nell’illecito sportivo contestato, in quanto sono coinvolti tre dirigenti: presidente, amministratore delegato e direttore sportivo. Per quanto riguarda la radiazione, invece, è un rischio in cui non incorre la società ma i tesserati sotto processo. Se questo dovesse essere il responso: Pulvirenti, Cosentino o Delli Carri non potrebbero più ricoprire ruoli nel Calcio italiano.