Comiso, quarant'anni dopo Pio La Torre torna la marcia per la pace - Live Sicilia

Comiso, quarant’anni dopo Pio La Torre torna la marcia per la pace

Tante sigle contro la guerra
LA MANIFESTAZIONE
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COMISO (RAGUSA) – In corso a Comiso la marcia per la pace in ucraina. Associaizoni, sindacati, mondo politico e semplici cittadini si sono dati appuntamento nella cittadina ragusana 40 anni dopo la mobilitazione contro le installazioni missilistiche che vide protagonista Pio La Torre. E propio il Centro Pio La Torre di Palermo è una delle realtà che hanno dato vita alla manifestazione

Tra i presenti anche diversi deputati regionali, come Claudio fava, Nello Dipasquale e Giuseppe Lupo. La Cgil partecipa con una delegazione di circa 500 persone, con pullman da Palermo e da tutta la provincia, organizzati assieme a tutte le categorie, alla marcia per la pace di questo pomeriggio a Comiso. Alla manifestazione ci saranno delegazioni di forestali, di edili, dei lavoratori del commercio e di tutte le categorie produttive, i pensionati, l’Auser, la Rete degli Studenti Medi e gli universitari dell’Udu.

“Dobbiamo fare fuori la guerra dal nostro futuro, la mia generazione pensava di averla cancellata – ha detto dal palco della manifestazione Vito Lo Monaco, presidente del Centro studi Pio La Torre – 40 anni fa eravamo qui, a Comiso, in un grande movimento unitario contro l’installazione dei missili Cruise e il Patto di Varsavia. Oggi, come allora, qui si sono dati appuntamento associazioni di ogni tipo, studenti, sindacati, sindaci di tutti gli schieramenti, rappresentanti religiosi, buddisti e islamici per ribadire un no compatto alla guerra in Ucraina. Solo con la pace si possono garantire democrazia e libertà e sconfiggere le mafie, le uniche a beneficiare dei conflitti e del riarmo. Torniamo qui per ribadire che Comiso è un luogo internazionale di pace e che la memoria è importante – ha aggiunto il presidente Lo Monaco – nel 2014 il nome di Pio La Torre è tornato sull’aeroporto di questa città che un’amministrazione di centrodestra aveva invece scelto di cancellare, intitolando lo scalo al generale Vincenzo Magliocco. L’impegno pacifista di Pio La Torre è qui”.

“Dopo 40 anni torniamo a manifestare per la pace a Comiso, constatando che sempre attuali sono le rivendicazioni – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario organizzativo Francesco Piastra – Ieri protestavamo contro l’installazione dei missili Cruise, oggi scendiamo in piazza per chiedere la fine del conflitto e la riduzione delle spese militari mentre si sta combattendo la guerra contro l’Ucraina ed è partita la corsa dei Paesi al riarmo. I soldi bisogna spenderli per creare occupazione, lavoro, scuole, ospedali attrezzati e soprattutto per investire su un nuovo modello di sviluppo per le nazioni che veda anche il superamento dei combustibili fossili, fonte di inquinamento, per contrastare piuttosto con le fonti energetiche alternative il riscaldamento climatico che sta mettendo a rischio il futuro del pianeta”.

“Quindi pace, lavoro e ambiente, innanzitutto. L’attenzione del sindacato – proseguono Mario Ridulfo e Francesco Piastra – è naturalmente rivolta in questo momento anche agli effetti devastanti della guerra sulle condizioni sociali ed economiche, con l’aumento dei prezzi di tutti i beni di prima necessità e un potere d’acquisto per lavoratori e pensionati che si sta progressivamente riducendo. Per tutti questi motivi è necessario chiedere in tanti che la guerra finisca e occorre sollecitare interventi specifici del governo italiano e della comunità europea”.

“L’immagine di migliaia di persone che manifestano per il disarmo ci restituisce l’identità di una terra che si è schierata e si continua a schierare dalla parte della Pace. Nel quarantesimo anniversario dalla storica marcia alla cui testa fu Pio La Torre, assassinato anche per le sue manifestazioni pacifiste dalla mafia, si torna a Comiso per chiedere la fine della guerra in Ucraina e del disarmo”. Lo dice il candidato a sindaco di Palermo dell’area progressista Francesco Miceli, aderendo alla marcia del 4 aprile a Comiso. “Per una Sicilia e un Mondo di pace”, promossa da un largo schieramento di organizzazioni della società civile, mondo del lavoro, categorie professionali e istituzioni.

“La mia adesione è personale, politica, umana – sottolinea Miceli -. Oggi come allora occorre essere contro tutte le armi e contro tutte le prevaricazioni sui popoli, sempre a fianco degli oppressi e mai degli oppressori. La qualità della vita di ciascuno dipende strettamente dalla qualità della vita del più lontano dei popoli: non si può parlare di libertà e di diritti se non su un piano globale e se non si lavora ogni giorno per costruire le basi di una pace certa e garantita in ogni Paese e vissuta da ogni essere umano. È fondamentale comprendere che quanto sta accadendo da ormai 39 giorni in Ucraina riporta la nostra civiltà indietro, fino a tempi bui in cui a prevalere erano violente propagande e ideologie che servivano solo a giustificare indicibili crudeltà. Oggi sono a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, della società civile, delle associazioni legate alla cooperazione e dei movimenti antimafia che manifestano per confermare lo stesso impegno di quarant’anni contro tutte le guerre. Alla Sicilia e all’Italia – prosegue Miceli – occorrono sempre più uomini e sempre più donne che raccolgano l’azione e il pensiero di Pio La Torre, che per me e mi auguro per tutte le forze democratiche e progressiste, rimane un punto di riferimento”.


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