Comunali, Musumeci e Tajani |lanciano Salvo Pogliese - Live Sicilia

Comunali, Musumeci e Tajani |lanciano Salvo Pogliese

Aperta la campagna elettorale alla Ciminiere.

CATANIA – “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, fa gli scongiuri Salvo Pogliese incontrando i giornalisti a margine della convention alle Ciminiere che apre ufficialmente la compagna elettorale del candidato sindaco per il centrodestra. L’europarlamentare di Forza Italia tuttavia non finge di non conoscere le ultime rilevazioni demoscopiche che lo vedono in vantaggio. “Il vento è a nostro favore, lo sentiamo in tutti i quartieri. C’è esigenza di cambiamento a Catania, Enzo Bianco è sindaco dal 1988: sono passati trent’anni”. Intanto il centro fieristico si riempie in ogni suo posto, c’è ottimismo nell’aria. Nelle prime file gli stati generali del centrodestra siciliano, tanti i volti che nei primi anni Duemila hanno fatto il bello e cattivo tempo della politica etnea.

Dopo la fughe nel campo avverso lungo la doppia parentesi crocettiana e renziana, Salvo Pogliese rimette assieme i cocci della galassia moderata. Entrando, stringe le mani a tutti Giovanni La Via, collega nel gruppo Ppe a Bruxelles ma vice presidente in pectore di  Fabrizio Micari alle scorse regionali. Sembra un’era fa, perché gli alfaniani sono ormai tornati a pieno regime in Forza Italia. Per il candidato sindaco si tratta di un’opportunità e non un fardello. “Un valore aggiunto, la coalizione è riuscita a compattarsi attorno al mio nome – risponde così alle domande di Live Sicilia – Siamo riusciti ad aggregare realtà con sensibilità che vanno altro al centrodestra, mi riferisco a Catania in Azione”. In effetti, tra gli ospiti è segnalata anche la presenza di Nicola D’Agostino (c’è una sedia a lui riservata, ma il deputato non si è presentato). Intanto entra in sala il presidente della Regione Nello Musumeci, che con Pogliese condivide la militanza nel vecchio Msi.

Le frecciate al veleno sono – manco a dirlo – tutte per Enzo Bianco: “Il 22 dicembre 1999, qualcun altro ha fatto esattamente l’opposto di quello che sto facendo io…” Cosa? “Ha abbandonato Catania dopo due anni dall’elezione a sindaco per una comoda poltrona romana – spiega Pogliese – Io sto abbandonando una comoda poltrona belga per una alquanto scottante, ma qualificante, nella mia città”. E aggiunge: “Sono un catanese orgoglioso di esserlo”. L’anchorman Ruggero Sardo nel frattempo invita il primo ospite sul palco. È Antonio Tajani, presidente dell’europarlamento e uno degli uomini di fiducia dell’ex cav Silvio Berlusconi.

“Il governo che sta per nascere sarà credibile? Il sindaco Salvo Pogliese lo sarà sicuramente!”, dice. Le fibrillazioni per l’inedita alleanza M5s-Lega irrompono nell’elezione catanese. Fabio Cantarella, assessore designato in quota Lega, si sente tirato in causa e sgrana gli occhi. Appunto perché nei rimescolamenti attuali la vicinanza con Matteo Salvini potrebbe valere come l’unico canale con il governo romano e non un inciampo. Un ruolo che gioverebbe non poco a qualsiasi sindaco metropolitano in carica, cosa che Pogliese sa bene. Per fare cosa? “Rilanciare il Piano regolatore, risolvere il problema rifiuti, intervenire sul versante sicurezza, etc…”. Ecco in sintesi il programma elettorale.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI