Chiuse 29 pompe di benzina| Stesso destino per altre 13 - Live Sicilia

Chiuse 29 pompe di benzina| Stesso destino per altre 13

Pierpaolo La Commare (Mov139)

La Commare (Mov139) (nella foto): "Velocizzare gli iter per i nuovi impianti".

Palermo, il piano del Comune
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PALERMO – Ventinove pompe di benzina già dismesse, perché non in regola con la normativa o troppo vicine alle abitazioni, e una decina che dovranno calare a breve la saracinesca. Il comune di Palermo adesso fa sul serio: dopo aver aggiornato il proprio Piano carburanti, complice anche la realizzazione di alcune grandi opere come il tram, ha deciso di mettere mano alla rete dei distributori in città.

Una rete non sempre in linea con le normative e che da tempo aspettava una razionalizzazione. “Volendo fare un bilancio degli ultimi 4 anni, possiamo essere soddisfatti – dice il vice capogruppo del Mov139 Pierpaolo La Commare – Anche nella nostra città si è finalmente intrapreso il percorso che porta alla chiusura degli impianti in centro città, spesso pericolosi, confliggenti con il patrimonio monumentale o paesaggistico, e alla loro contemporanea riallocazione in zone periferiche. Un processo che si accompagna ad una evoluzione degli impianti da semplice stazione di servizio a vero e proprio centro di assistenza per l’automobilista e la sua famiglia”.

Dei 41 impianti di distribuzione carburante che il Piano del 1999 classificava come incompatibili, ne rimangano operativi o in fase di dismissione appena 13. Sono state ormai dismesse le pompe di benzina di via Cavour angolo Scordia, di piazza Croci, di piazza Florio, di piazza Fonderia, di via Duce degli Abruzzi, di viale del Fante, di piazza Noce, di corso Finocchiaro Aprile. E ancora quelle al Politeama, in piazza Giulio Cesare, a piazza Scaffa, in piazza Stigmate, in piazza Cliniche, alla Cala, in via Terrasante, in piazza Montalto, in piazza Don Bosco, in via Sammartino, a piazza Marina, a Sant’Eramo e in corso Tukory, tanto per fare qualche esempio.

Altre invece sono ancora aperte, sebbene il destino sia già segnato, in piazza Indipendenza, in piazza Lolli, al Foro Umberto I, in piazza Mandorle, in piazza Indipendenza, in piazza Virgilio, in piazza Vanni, in via D’Aosta, a Pallavicino, in via Pignatelli Aragona, alla Stazione, a San Lorenzo e all’Acquasanta.

“E’ un processo che dobbiamo completare nel più breve tempo possibile evitando inutili proroghe delle autorizzazioni ed avviando le procedure di dismissione – spiega La Commare – È un percorso da fare in collaborazione con gli operatori del settore, per questo se da un lato va stressato l’iter per la chiusura degli impianti incompatibili dall’altro lato va avviata una seria riflessione sull’iter di autorizzazione dei nuovi impianti. Un iter oggi troppo farraginoso, che chiama in causa diversi uffici comunali moltiplicando i passaggi burocratici e non riuscendo ad assicurare tempi certi nella lavorazione delle singole pratiche. E’ necessario semplificare, riducendo il numero di passaggi anche attraverso conferenze di servizi tra i diversi uffici comunali competenti in materia. Solo offrendo trasparenza e tempi certi agli imprenditori, sia per le fasi di apertura che per quelle di chiusura, riusciremo a completare in poco tempo e senza traumi la modernizzazione della rete di distribuzione carburanti della nostra città”.

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