Comune, "Palme sotto controllo"| Task force con l'Università - Live Sicilia

Comune, “Palme sotto controllo”| Task force con l’Università

"L’idea - spiega l'assessore al Verde Rosario D'Agata - è quella di aumentare il numero di soggetti attivi per rendere più rapida la ricognizione anche sulla stabilità di tutti gli alberi di Catania, a cominciare ovviamente dalle palme”.

CATANIA –  Dopo la tragedia di piazza Cutelli, continuano i controlli e gli interventi sulle palme sospette da parte degli operai del Comune e con il supporto degli esperti del Digesa dell’Università, si sta lavorando anche per dar vita a una task force che possa velocizzarli.I lavori di monitoraggio e potatura sono già stati avviati, ad esempio, nella centralissima piazza Roma, uno dei salotti cittidani che dell’arredo con le piante escotiche ne ha fatto un tratto distintivo.

Si lavora dunque in squadra. “Nel corsodi una riunione operativa nel Palazzo degli elefanti con il capo di Gabinetto Massimo Rosso, gli esperti e i tecnici, abbiamo cominciato a lavorare per coinvolgerealtri enti e organismi oltre al Digesa e all’Orto Botanico, con il quale abbiamo già una convenzione”, riferisce l’assessore al Verde Rosario D’Agata. “L’idea – aggiunge – è quella di aumentare il numero di soggetti attivi per rendere più rapida la ricognizione anche sulla stabilità di tutti gli alberi di Catania, a cominciare ovviamente dalle palme”.

I numeri. Le palme presenti nel territorio di Catania sono 983 piante, ma solo 440 di esse sono da tenere sotto controllo, visto che le altre appartengono alla specie Chamaerops humilis, ossia lapalma nana, che non si sviluppa per più di due metri. Le altre specie, tutte piuttosto alte, appartengono invece ai generi Phoenix (canariensis, dactylifera e reclinata), Washingtonia (filifera e robusta) e poi le più rare Butia capitata, Trachycarpus fortunei e Brahea armata. “Dedichiamo ovviamente maggiore attenzione alle Phoenix dactylifera perché, come spiegato nei giorni scorsi, bisogna confrontarsi con un comportamento nuovo del punteruolo rosso che ha attaccato un tipo di palma con modalità tali da poter trasformare le piante infestate in un pericolo senza che se ne colgano evidenti segnali esterni”, dichiara Pompeo Suma del dipartimento di gestione dei sistemi agroalimentari e ambientali.

 

 


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