MESSINA – È corsa contro il tempo per evitare il default al comune di Messina, con le casse al verde, una montagna di debiti, dipendenti pubblici senza stipendio e servizi quasi al collasso, dai trasporti alla raccolta dei
rifiuti. La Corte dei Conti ha già chiesto i bilanci all’amministrazione, Cgil-Cisl e Uil hanno organizzato una manifestazione sabato prossimo.
Sulle cifre del disastro però c’é molta confusione. Per la Cgil i debiti supererebbero i 250 milioni di euro mentre il ragioniere generale del Comune, Ferdinando Coglitore, dopo aver sostenuto che ammontano a 60 milioni s’é preso qualche giorno in più di tempo per fornire la cifra esatta. Il commissario straordinario del Comune, il magistrato Luigi Croce, ammette le difficoltà: “C’é una grossa carenza di liquidità, andrò il 9 novembre alla Corte dei Conti per presentare il consuntivo 2010 e vedremo l’evolversi della situazione. Ancora però – prosegue Croce – non si può dire che il Comune sia al dissesto, vedremo cosa emergerà dopo ulteriori controlli”.
I cittadini intanto sono preoccupati perché il dissesto comporterebbe un aumento dei tributi. Prova a rassicurarli il presidente del consiglio comunale, Pippo Previsti: “Siamo intenzionati ad evitare il dissesto, vogliamo tutelare la popolazione. Città come Palermo e Catania hanno avuto il sostegno dal governo Monti, spero sia lo stesso anche per Messina”. Preoccupati i sindacati dopo le proteste e gli scioperi degli scorsi giorni dei dipendenti dell’Atm, l’azienda di trasporti municipale, e di Messinanbiente, la società che si occupa della raccolta rifiuti. “Non sappiamo – dice il segretario della generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano – se con questi debiti si riuscirà ad arrivare a fine anno. La
situazione è critica non soltanto per i dipendenti del Comune e delle aziende collegate, ma anche per quelle imprese che attendono i pagamenti delle fatture da parte dell’amministrazione”.
Più cauto il segretario provinciale della Cisl, Tonino Genovese: “Ad oggi non c’é un documento contabile che indichi lo stato reale dei conti del Comune per potere verificare se c’é il default. Se c’é si deve fare chiarezza sulle responsabiltà. La politica degli ultimi 20 anni ha prodotto attività clientelari basate sull’utilizzo delle risorse pubbliche e oggi che le manovre finanziarie hanno ridotto i trasferimenti il re è nudo”. E Costantino Amato, segretario provinciale Uil, invoca l’intervento della magistratura ordinaria: “La Procura accenda i riflettori sul Comune per accertare le responsabilità”.