Spettro crack per i comuni, Pd-M5s: ''Gravi responsabilità del governo''

Spettro crac per i comuni, Pd-M5s: “Gravi responsabilità del governo”

Le opposizioni all'Ars attaccano sul dissesto degli enti locali

Grido d’allarme all’Ars per gli 81 comuni siciliani che sono in gravi difficoltà economiche, in dissesto o in pre-dissesto economico-finanziario. A rispondere alla mozione, presentata dalla maggior parte delle forze politiche in modo trasversale, l’assessore regionale agli Enti locali, Marco Zambuto, e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. In particolare, i parlamentari che sono intervenuti hanno chiesto al governo regionale di trattare con Roma per modificare le norme che maggiormente indeboliscono le casse dei comuni.

“La mozione che viene presentata oggi – ha detto Zambuto – è interamente condivisa dal governo. La situazione dei comuni siciliani è sotto gli occhi di tutti. Dal 2015 in poi i nuovi principi di contabilità finanziaria, che sono stati istituiti con normativa nazionale, li hanno spinti in una condizione di grandissima difficoltà, aggravando la già marcata disuguaglianza dei comuni del Sud con quelli del Nord. La vertenza da portare avanti nei confronti dello Stato è condivisa ed è anche già iniziata con le interlocuzioni dell’assessore Armao. Non c’è dubbio, però, che c’è  bisogno di un sostegno corale da parte di tutti i gruppi politici, a difesa dei nostri comuni”.

Zambuto, intanto, ha annunciato che è stato già pagato il primo acconto dei trasferimenti ai comuni del 2021 e a breve arriveranno le risorse del Fondo perequativo e del Fondo per gli investimenti del 2020.

Il Pd: “La Regione deve ai comuni 500 milioni di euro”

Dura la posizione delle opposizioni nei confronti del governo regionale. “Il governo Musumeci – ha detto in Aula all’Ars il capogruppo Pd Giuseppe Lupo – non può assistere inerme alla gravissima crisi finanziaria che stanno attraverso i Comuni. Occorre che il governo trovi soluzioni immediate per superare le criticità che di fatto bloccano le risorse regionali destinate agli Enti Locali. I Comuni siciliani sono creditori di mezzo miliardo di euro nei confronti della Regione. Gravi inadempienze del governo Musumeci  – aggiunge il parlamentare Pd –  bloccano 230 milioni di euro di trasferimenti per investimenti stanziati dalle finanziarie regionali 2020 e 2021, e 265 milioni di euro circa del fondo perequativo per il sostegno delle categorie produttive più colpite dalla ‘crisi Covid’. Circa  500 milioni di euro circa fermi nelle casse regionali aspettano di essere trasferiti ai comuni per essere investiti in opere pubbliche, rilanciando l’economia e l’occupazione. Musumeci, anche oggi assente in Aula, intervenga per evitare il dissesto delle casse dei Comuni che graverebbe sui  cittadini e sulle imprese”.

Il M5s: “Responsabilità del governo Musumeci sono enormi”

“Sì al tavolo tecnico tra Stato, Regione ed Enti locali per salvare i Comuni dal default – affermano i deputati M5S all’Ars Giovanni Di Caro e Nuccio Di Paola – ma le responsabilità del governo Musumeci sono enormi, praticamente su tutti i fronti. Prima di rivolgersi al governo nazionale Musumeci avrebbe dovuto fare i compiti a casa, cosa che non ha fatto o ha fatto malissimo, e ci riferiamo, solo per fare qualche esempio, alla questione rifiuti, agli impianti, alle reti idriche colabrodo all’assenza di supporto ai Comuni che non riescono a riscuotere i tributi. E tutto questo mentre l’assessore l’assessore Zambuto ha la faccia tosta di andare  in giro a fare propaganda col fondo perequativo, praticamente con i soldi dei siciliani”.

“Oggi – aggiungono – siamo qui per discutere la mozione sulle gravi criticità finanziarie dei Comuni siciliani, ma tra breve potremmo trovarci a discutere sulle gravi criticità finanziarie della Regione siciliana visto che venerdì ci sarà, speriamo, la parifica del rendiconto 2019, con solo 2 anni di ritardo. Quello stesso rendiconto presentato e poi ritirato, con errori su alcune voci per oltre 300 milioni, che potrebbero diventare voragini. Difficoltà che questo governo regionale negli anni non è riuscito a risolvere ma che per certi versi ha fatto peggiorare, basti pensare alle tante norme impugnate nelle 4 finanziarie regionali, alla stagione dei collegati nati ma mai arrivati al traguardo dell’aula e ai i tanti fondi congelati che potrebbero diventare tagli per i servizi essenziali per i siciliani o per le categorie fragili se la Regione non ha correttamente determinato il conguaglio da chiedere allo Stato per l’emergenza Covid. Ora ci chiediamo: possono essere i comuni e i siciliani a pagare le scelte sbagliate di questo governo?”.

L’Udc: “Misure inique dai 5 Stelle al governo nazionale”

Dalla maggioranza di centrodestra, la capogruppo dell’Udc, Eleonora Lo Curto, lancia un attacco ai 5 Stelle, “che governano l’Italia ininterrottamente dall’inizio della legislatura”. “I comuni siciliani sono in grave difficoltà finanziaria per l’iniquità di un federalismo fiscale che, con parametri vantaggiosi solo per il Nord, ha messo fuori controllo i conti degli enti locali. E’ indispensabile che governo e parlamento nazionali cambino rotta e non scarichino sui bilanci delle regioni del sud il peso dei trasferimenti ai comuni. Nessuno può sentirsi esente da responsabilità sulla fase critica che attraversano gli enti locali, men che meno i Cinquestelle che governano l’Italia ininterrottamente dall’inizio della legislatura. La Sicilia, in particolare, che è quasi una Regione-Stato, deve poter ottenere le risorse che le spettano da Statuto e dal riconoscimento degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità. C’è una legge voto, di cui sono prima firmataria, ferma ancora al Senato ed alla Camera, che se approvata, da sola ci restituirebbe 5 miliardi l’anno”.

“Auspico – conclude Lo Curto – che il governo Musumeci apra una forte vertenza con il governo Draghi per sostenere finanziariamente i comuni siciliani e spero che anche l’assessore Armao nel suo ruolo di coordinatore in seno alla Conferenza delle Regioni lavori per un risultato concreto che allarghi lo spettro dei trasferimenti agli enti locali anche con i fondi dell’Unione Europea”.

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