Con Ferrandelli cacciati dal Pd |La protesta di 21 dem - Live Sicilia

Con Ferrandelli cacciati dal Pd |La protesta di 21 dem

Amministratori e iscritti scrivono ai tre candidati alla segreteria.

PALERMO – Quando spariscono i simboli ufficiali dei partiti dalle liste in vista delle prossime elezioni e c’è chi decide di candidarsi con Fabrizio Ferrandelli, il rischio è quello di non poter più rinnovare la tessera al Partito democratico. E’ quello che sta succedendo in queste ore ad alcuni iscritti al Pd, ancora oggi consiglieri comunali o di circoscrizione, che hanno deciso di schierarsi e partecipare alle prossime amministrative al fianco del leader de I Coraggiosi, e quindi non seguire il destino del Pd all’interno della lista civica “Democratici e popolari”.

Proprio per questo oggi ventuno tra amministratori del Pd e semplici cittadini, molti dei quali già in campagna elettorale fra le fila di Ferrandelli, hanno deciso di denunciare il fatto scrivendo direttamente ai tre candidati alla segreteria nazionale del Partito democratico: Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando. Si tratta di Giuseppe Abbruscato, Isabella Cacciatore, Bartolo Corallo, Giovanni Tarantino, Danilo Stagno, Maurizio Castagnetta, Piero Pellerito, Marco Marceca, Vanni Randisi, Dario Duminuco, Rossella Megna, Cesare Mattaliano, Laura Lumia, Giorgio Mineo, Marco Pasquale Marchese, Carmelo Li Bassi, Filippo Lo Cicero, Francesco Virga, Giuseppe Prestigiacomo, Manulea Playa, Nicola Macaione. “In riferimento alle prossime elezioni amministrative del Comune di Palermo del prossimo 11 giugno – si legge nella missiva – i sottoscritti, tutti, ad oggi, consiglieri comunali, di circoscrizione e semplici tesserati al Pd, con la presente tengono a manifestare tutto il proprio dissenso verso la possibilità d’essere espulsi dal proprio partito. Il Pd palermitano, infatti, ha scelto di sostenere il sindaco uscente Leoluca Orlando. In opposizione a questa decisione, abbiamo deciso di candidarci all’interno di una lista civica a sostegno del programma di governo della città promosso da un altro candidato sindaco, già deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli. Scriviamo all’attenzione dei candidati alla Segreteria Nazionale del Partito democratico – continua la lettera – perché desideriamo ricevere le vostre considerazioni, soprattutto, quando ad essere oggetto di espulsione siano decisioni come quella del nostro mancato sostegno ad una lista che non rappresenta tutte le anime del nostro partito, perché non nasce da alcuna visione condivisa e partecipativa su come far ripartire la nostra città ferma al palo da 50 anni”.

Il primo a sollevare la questione del mancato rinnovo delle tessere è stato proprio Ferrandelli: “Trovo mortificante che il Partito democratico stia impedendo il rinnovo della tessera a chi è candidato con me. Chi non difende la propria storia non ha futuro e in quel campo – ha detto – ci sono persone che dopo anni di opposizione a questa amministrazione, giudicata incapace, hanno dovuto rinunciare alla propria identità”. Il segretario provinciale Carmelo Miceli ha immediatamente spiegato il perché dell’alt ai rinnovi e della cancellazione dall’anagrafe del Pd di questi amministratori e cittadini: “Si tratta di una regola statutaria del partito, l’articolo 2, comma 9, che prevede l’esclusione/cancellazione dall’anagrafe degli iscritti per tutti coloro che si candidano o appartengono a partiti e movimenti contrapposti al Partito democratico”. Insomma, nessuna rappresaglia contro chi decide di candidarsi altrove, semplicemente l’applicazione di una regola: “La commissione provinciale congressuale ha verificato le schede anagrafiche di chi ha fatto istanza di rinnovo e semplicemente le ha rigettate in base ad una regola”. Il segretario non risparmia una stoccata a Ferrandelli: “Quello che è davvero mortificante è che Fabrizio Ferrandelli, pur essendo stato un dirigente nazionale del Partito democratico, non abbia imparato o dimenticato troppo in fretta le regole del partito. Coraggio Fabrizio – conclude l’esponente dem – continua così con le gaffe, sei sulla buona strada”. 


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