"Con l'amore di tutti il cuore di Marta batterà ancora"

“Con l’amore di tutti il cuore di Marta batterà ancora”

La bambina di Geraci Siculo morta di leucemia. E un atto di generosità.

PALERMO- “Abbiamo ricevuto tanto affetto e tanto amore. Non abbiamo fatto niente di speciale. Noi sappiamo che grazie a questo amore il cuore di Marta continuerà a battere”. Antonio Minutella, con l’emozione appesa a un auricolare, sta guidando per tornare nella sua Geraci Siculo con la famiglia. La figlia di Antonio e Maria Antonietta, Marta, è stata rapita a undici anni da una leucemia fulminante. E’ stata assistita all’Ospedale dei Bambini di Palermo da medici e infermieri che hanno dato vicinanza e amicizia, oltre le terapie.

“A causa della leucemia – spiegava Tania Lazzaro, direttore della Rianimazione – non era possibile il prelievo degli organi e questo ha acuito ancora di più il dolore dei genitori, che speravano che la morte della figlia potesse almeno servire a far rinascere altri bambini. Simbolicamente hanno comunque firmato il modulo di consenso alla donazione. Ciò dà l’idea della bellezza di questa famiglia, che ha radicato in sé stessa il concetto di dono”. E in questa firma c’è l’immensità di un legame che la morte non ha scalfito.

La famiglia Minutella, oggi, è tornata all’Ospedale dei Bambini per una donazione. Ha scritto una lettera a tutti, inviata al direttore sanitario del ‘Civico’, Salvatore Requirez: “Nessuna terapia è stata possibile per la nostra Marta. Da subito la diagnosi si è rivelata una sentenza che non ha consentito di compiere un ultimo atto d’amore con la donazione degli organi. (…) Conserveremo la consapevolezza, anzi la certezza che la medicina è un esercizio d’amore”.

“Mi sembra il minimo che potevamo fare – dice Antonio -. Abbiamo incontrato persone care, affettuose, che si sono messe a disposizione. Amici straordinari che ci hanno assistiti fino alla fine. Quella notte, l’obitorio è rimasto aperto, senza chiudere mai, per noi. Speravamo di potere donare gli organi e che il cuore di Marta, così, battesse ancora. Abbiamo sentito l’amore di tutti, di Geraci, delle Madonie, di tutti. Non sappiamo perché, siamo quasi frastornati, forse per il sorriso della bambina”.

Ma noi invece lo sappiamo. Forse perché siete persone buone, signor Antonio? “Siamo buoni, così ci dicono. Ma si vede alla fine chi è buono e chi no. Scusi, c’è la galleria”. Cade la linea. Sul cellulare c’è una foto di Antonio, Maria Antonietta e della sorellina di Marta.

Questa è la storia di un dolore immenso. Questa è la storia di una speranza altrettanto grande. E il cuore di Marta batte ancora.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI