Le acque della politica regionale siciliana rimangono piuttosto agitate: l’asse Lombardo-Miccichè, messo a dura prova dall’estenuante percorso che ha portato all’approvazione del Piano casa, appare meno saldo di un tempo, mentre all’interno del Partito democratico, i cui numeri all’Ars rimangono decisivi per le sorti del governo, si levano alte voci di dissenso dal “patto per le riforme” siglato con gli autonomisti. “Li aspettiamo al varco”, ha annunciato ieri sul nostro sito Rita Borsellino. Intanto, si comincia a pensare alle prossime riforme presenti nell’agenda del Lombardo-ter, quella sui rifiuti su tutte. Di tutto questo Livesicilia ha parlato con Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars.
Onorevole Cracolici partiamo dalle riforme. Archiviato il Piano casa, è tempo di pensare alla riforma degli Ato. Quali sono per voi democratici le priorità per una buona legge di riordino del settore dei rifiuti?
“Penso che occorra una riforma sostanziale dell’attuale sistema. Abbiamo in mente di ridurre gli organi che si occupano del settore da 27 a 12, inoltre saranno garantite maggiore autonomia e responsabilità ai Comuni. Il singolo Comune farà, infatti, con il vincitore della gara e con il fornitore un contratto diretto. Nell’ambito di questa maggiore autonomia e responsabilizzazione dei Comuni dovranno essere garantiti livelli minimi di igiene, ma poi ciascun Comune, a seconda delle proprie esigenze specifiche, potrà operare in modo autonomo, basti pensare ai Comuni turistici, per esempio. I Comuni avranno anche la gestione diretta delle entrate. I nuovi soggetti che nasceranno potranno inoltre affidare il servizio a terzi”.
E’ di ieri il duro j’accuse sulla burocrazia dell’assessore alle Attività produttive Venturi che ha dichiarato che se non si semplifica è pronto ad andare via perchè “non è possibile che decidano tutto in 3 o 4 persone”. Ha ragione?
“Venturi pone questioni giuste. La Regione che immagino io è quella che rende facile la vita dei cittadini. Il nostro sistema amministrativo è fondato sul modello autorizzativo. Secondo me servono meno autorizzazioni e più controlli. Bisogna abolire strutture inutili, comitati e comitatini che servono solo a far guadagnare qualche gettone a qualcuno ma non assicurano efficienza al cittadino siciliano”.
Il vostro feeling con Lombardo sembra ormai consolidato, ma Miccichè ha annunciato che “se mai il Pd dovesse entrare in giunta, il Pdl Sicilia uscirà dal governo”. Come la mettiamo?
“Quelli provenienti da Miccichè sono segnali di nervosismo. Questo è un problema che per ora neppure ci poniamo, però se il Pd dovsse entrare in giunta, questo imporrebbe mutamenti sostanziali della rotta politica del governo”.
Anche dall’interno del vostro partito sono in parecchi a prendere le distanze da un possibile consolidamento del rapporto con Lombardo. Rita Borsellino, per esempio, ieri ha detto: “Con il governatore abbiamo due modi contrapposti di concepire la vita e la politica”. Lei che ne pensa?
“Non so cosa significhi questo oestamente. Penso che ogni singola persona abbia un proprio modo di concepire la vita. Il nostro partito ha intrapreso un percorso trasparente, che continueremo a portare avanti”.
A proposito come è la situazione in casa democrat: tutti uniti intorno al segretario Lupo?
“Il segretario Lupo rappresenta la linea politica del partito decisa durante l’assise congressuale. L’unità si fa con la politica non a parole”.
Onorevole Cracolici, provi a fare l’indovino: il Lombardo-ter arriverà a fine mandato o vi sarà prima un’implosione di questa coalizione?
“Come ho già detto noi ci siamo dati un termine temporale per fare una verifica del lavoro fatto. A quel punto si deciderà se andare avanti col Lombardo-ter o, se il lavoro svolto è stato utile, si potrà avanzare in questo processo politico con la possibile nascita del Lombardo-quater. Una cosa è certa: il Pd non può stare a sostenere le riforme per tutta la legislatura. Occorrerà prendere una posizione chiara di fronte ai cittadini siciliani. Ma l’eventuale ingresso in giunta del Pd causerebbe un cambiamento sostanziale della rotta del governo”.